25/09/2007   
SALUTE & BENESSERE
Inseriti il 24.09.2007
Anziani: stipsi, quel fastidioso senso di vergogna
La stipsi, cioè la stitichezza, può avere un impatto molto negativo anche sulla qualità della vita, ma è sempre difficile parlare del problema. Spesso interessa le donne, soprattutto dopo i 65 anni. Una ricerca internazionale presentata al Congresso dell’Associazione per la Neuro Gastroenterologia e la Motilità Gastrointestinale, che ha coinvolto anche alcuni pazienti italiani, ha rilevato che chi soffre di stipsi ha una peggiore percezione delle sue condizioni generali di salute, ritiene di essere più incline ad ammalarsi e spesso ha un dolore fisico generalizzato di cui si vergogna. Inoltre gli anziani malati di stipsi hanno difficoltà a svolgere le normali attività fisiche, dal chinarsi, all’inginocchiarsi, fino al camminare per qualche centinaio di metri. Al di là delle soluzioni farmacologiche comunque, l’aumento di fibre nella dieta è considerato il rimedio più semplice per guarire da questo fastidioso problema.
Fonte: Intrage.it 21.9.2007

Tutto quello che ancora non sapevate sul caffè
Quante tazzine si possono prendere in un giorno? È più eccitante quello lungo o quello ristretto? Dà dipendenza?
È troppo eccitante, mette a rischio il cuore, può provocare l’osteoporosi. Anzi no: favorisce la digestione, dà una mano a chi soffre di asma, aiuta la concentrazione. Poche bevande fanno discutere quanto il caffè. Del resto, è comprensibile: oltre 25 milioni di italiani pensano che sia il modo migliore di cominciare la giornata, più di 14 milioni considerano che saper preparare un buon caffè sia motivo d’orgoglio. E ogni giorno consumiamo 145 milioni di tazzine. Per questo diventa importante conoscerlo a fondo, sfatare i falsi miti che lo circondano e approfondirne le tante virtù. Ecco allora un vademecum prezioso che ogni amante della tazzina dovrebbe sempre portare con sé.
Lungo o ristretto?
È opinione comune che il caffè lungo contenga meno caffeina rispetto all’espresso. Ebbene, è vero il contrario: l’espresso ne contiene meno perché si prepara più rapidamente e dunque la caffeina viene estratta in minor tempo.
E’ troppo eccitante?
Ebbene sì, il caffè dà energia perché agisce sul sistema nervoso centrale e aumenta di circa il 10% la velocità di elaborazione del cervello. Ma se si esagera, si rischia il “caffeinismo”, una sindrome che porta insonnia, palpitazioni cardiache, vampate di calore al viso, sudorazione.
Quante tazzine?
A meno che non vogliate emulare lo scrittore francese Honoré de Balzac, che ne arrivava a consumare anche cinquanta tazze al giorno, evitate di superare le quattro tazzine quotidiane: equivalgono a circa 300 mg di caffeina, una soglia oltre la quale si rischiano - a lungo andare - problemi cardiaci e ipertensione.
Dà dipendenza?
È vero solo a metà: nel senso che l’abuso non crea problemi nei comportamenti sociale (come accade con l’alcol), ma può causare comunque emicranie e stati d’ansia.
Fa bene all’organismo?
Diversi studi recenti confermano i benefici del caffè: tre tazzine al giorno dilatano i bronchi e aiutano chi ha problemi di respirazione. Una tazzina dopo panzo stimola la produzione di saliva, favorendo così la prima fase digestiva.
Redazione Staibene.it – aprile 2007

Inseriti il 20.09.2007
Salute: stop ai miti e false credenze sui tumori
Dopo anni che si fuma smettere è inutile? Falso. La maggior parte dei tumori è ereditaria? Falso. Fare esercizio fisico aiuta a prevenire il cancro? Vero. Cuocere alla griglia la carne produce sostanze cancerogene? Vero. E così via. Il prezioso elenco di credenze e miti tutti da sfatare con risposte approfondite e precise arriva dall’Airc Associazione italiana per la ricerca sul cancro che dalle pagine del suo sito avverte tutti. Molto spesso le false notizie, le dicerie e le informazioni prese a metà possono essere pericolose, è tempo di cominciare a liberarcene. E allora ecco che si scopre ancora una volta che un corretto stile di vita, l’assenza di cattive abitudini come il fumo e la sedentarietà, sono utili alla prevenzione contro i tumori. Ma non solo. Circolano di bocca in bocca delle affermazioni che non sono né vere né false: come ad esempio che i tralicci dell’alta provocano tumori infantili e che oggi ci si ammala di cancro più di un tempo. Per i dettagli si rimanda alle spiegazioni autorevoli dell’Associazione: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/i-tumori-tra-scienza-si-dice-che.asp?id_link=MTAwNi0tLTEx&idu=700F0166660802#p1
Fonte: Intrage.it 20.9.2007

Salute e benessere in cucina
Cicoria e radicchio

aiutano il fegato. Insieme ad altre verdure come la catalogna e la scalora, contengono delle proprieta' toniche e depurative, perche' sono ricche di fibre e di composti che donno quel caratteristico sapore amaro.

Cavoli

prevengono i tumori. Consumando abitualmente gli ortaggi della famiglia delle crucifere, si aumentano le difese dai tumori, in particolare dell'apparato digestivo, dei polmoni e del seno.
Questo ortaggio contiene numerosi antiossidanti che ostacolano la formazione di composti cancerogeni e di ormoni estrogeni, che concorrono nella formazione dei tumori.

Inserito il 18.09.2007
Anziani: prevenire e curare lo scompenso cardiaco
Le sette di sera è un orario critico per il cuore, il momento in cui questo muscolo si affatica maggiormente. Soprattutto se siamo all’inizio della settimana e riprendiamo le nostre attività dopo due giorni di relax. Lo ha rivelato un’indagine condotta sulla popolazione adulta ligure e presentata durante il Forum di medicina interna di Genova. Un dato interessante soprattutto per gli anziani italiani che spesso soffrono di scompensi cardiaci. L’affaticamento del cuore comunque, può essere riconosciuto da piccoli segnali, un respiro difficoltoso quando si è sdraiati o dopo aver fatto un po’ di esercizio fisico, il gonfiore alle caviglie, una tosse secca e un senso di stanchezza continuo. Gli overAnta che soffrono di cuore, per prima cosa, devono tenere sottocontrollo il peso e la pressione. Evitare di fumare, bere con moderazione. Infine è consigliata una dieta povera di sali.
Fonte: Intrage.it 18.9.2007

Inserito il 17.09.2007
Sconsigliata anche l'astinenza prolungata
Prostata: no a peperoncino e coito interrotto
Gli esperti della Società italiana di Urologia stilano le regole per «salvare» la ghiandola maschile. Ottime carote, spinaci, kiwi
ROMA - Troppo peperoncino fa male alla prostata. E fanno male anche l'astinenza sessuale prolungata e il coito interrotto. Lo dicono gli urologi della Siu, la Società Italiana di Urologia, che hanno divulgato un decalogo salvavita contro le malattie prostatiche alla vigilia della Giornata Europea di Informazione indetta per il 14 settembre dalla European Association of Urology. Dieci regole semplici, per contrastare soprattutto un fenomeno, quello del carcinoma alla prostata, che colpisce in Italia 46.400 persone all'anno, con 7 mila decessi (seconda causa di morte per tumore dopo il cancro al polmone).
Con un aumento dei casi, spiega il presidente della Siu Vincenzo Mirone, del 12-13 per cento negli ultimi cinque anni, a fronte però di un calo della mortalità. Il rischio di sviluppare un carcinoma di questa ghiandola aumenta a partire dall'età di 40 anni: più dell'80 per cento dei casi di neoplasia prostatica sono diagnosticati in pazienti sopra i 65 anni e il 94 per cento dei decessi avviene nello stesso gruppo di età. E se tra i parenti di primo grado si registrano dei casi di tumore, le probabilità di ammalarsi aumentano di ben 4 volte.
Per questo, è indispensabile la prevenzione: dopo i 50 anni, suggeriscono gli esperti, bisogna effettuare una visita di controllo almeno una volta l'anno.
LE REGOLE SALVA-PROSTATA - Ma poi, ciascun maschio è chiamato a rispettare alcune regole apparentemente elementari.
1) ALIMENTAZIONE - Evitare cibi dannosi alla prostata, anzitutto, quelli che un tempo non a caso venivano considerati afrodisiaci, per il semplice fatto che infiammavano l'area, creando un artificiale impulso al coito: moderazione dunque nel mangiare peperoncino (non più di due volte a settimana, ammonisce Mirone), ma anche birra, insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè, e aragoste. Vanno bene invece cibi con antiossidanti, dalle carote agli spinaci, dal kiwi alle carni rosse.
2) IDRATAZIONE - Occorre poi bere tanto, almeno due litri d'acqua al giorno, e regolarizzare la funzione intestinale.
3) ATTIVITA' FISICA - Utile camminare almeno mezz'ora al giorno, e evitare per ovvi motivi un uso eccessivo della bicicletta.
4) SESSO - Mentre sul fronte del sesso, la salute della prostata dipende da un'attività sessuale regolare: l'astinenza prolungata provoca ristagno di secrezioni nella ghiandola prostatica ed una possibile infezione seminale. Per la stessa ragione, va evitato il coito interrotto.
DIAGNOSI PRECOCE E COMUNICAZIONE - «Negli ultimi anni - ha sottolineato Mirone - si assiste a un'importante riduzione del tasso di mortalità per cancro alla prostata in gran parte dei paesi occidentali. Seguendo alcune semplici regole ognuno può tenere sotto controllo il suo stato di salute riducendo i rischi e favorendo diagnosi precocì. Ma soprattutto, secondo gli urologi, occorre maggiore divulgazione: un tema su cui ha insistito anche Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e rettore dell'Università di Chieti: «Al sud - ha ricordato - si fa un uso smodato di peperoncino. Dobbiamo dire a tutti che non è senza conseguenze. Divulgando soprattutto il ruolo della prevenzione, attraverso un'informazione comprensibile: un tema che ha trovato spazio negli ultimi piani sanitari nazionalì. Il vicepresidente della Commissione Sanità del Senato Cesare Cursi ha sottolineato che «bisogna invertire la tendenza secondo cui tutte le donne vanno dal ginecologo, e pochi uomini dall'urologo o dall'andrologo».
Fonte: Corriere.it 13.9.2007

Inserito il 15.09.2007
Anziani: prostata, la prevenzione inizia col cibo
I problemi con la prostata iniziano dopo i quarant’anni. Gli esperti però avvertono, uno stile di vita sano è la prima forma di prevenzione. La Società italiana di Urologia ha divulgato un decalogo salva-prostata in occasione della Giornata europea di informazione sulle malattie prostatiche. Sotto accusa l’astinenza sessuale e alcuni cibi afrodisiaci. Prima di tutto quindi è importante curare l’alimentazione. Gli uomini dovrebbero mangiare con moderazione il peperoncino, gli insaccati e le aragoste e limitarsi con birra, spezie, pepe, superalcolici e caffè. Nella dieta sono da preferire i cibi antiossidanti e ricchi di fibre, per esempio le carote, gli spinaci e i pomodori. Gli urologi consigliano anche di bere molto durante il giorno e fare un po’ di movimento, anche mezz’ora di camminata a passo svelto può essere utile. Infine è consigliato avere un’attività sessuale regolare evitando lunghi periodi di astinenza. Gli urologi inoltre sottolineano l’importanza, dopo i 50 anni, delle visite periodiche dall’urologo, in grado di diagnosticare eventuali disfunzioni.
Fonte: Intrage.it 14.9.2007

Inserito il 15.09.2007
Salute e benessere in cucina
Il Basilico

L'ocymum basilicum, e' una pianta erbacea annuale, che e' usata in genere per insaporire minestre, salse, soprattutto di pomodoro, insalate e liquori, ma anche per le sue presunte qualita' terapeutiche.

Le Carote

Le carote contengono carotene e provitamina A che protegge le mucose ed e’ un potente antiossidante.
Grazie all'elevato contenuto di vitamine e minerali, la carota aumenta le difese dell'organismo e le capacita' di resistenza alle malattie infettive; questa radice e' anche indicata per combattere le affezioni polmonari e gastro-duodenali, nell'insufficienza epato-biliare e nelle dermatosi.
Inoltre, previene l'invecchiamento e favorisce la visione crepuscolare.
Cotta, svolge un'azione lenitiva nei confronti dell'apparato digerente e regolarizza le funzioni intestinali.

Inserito il 12.09.2007
Scuola:la dieta ideale per ricominciare a studiare
Un’abbondante colazione a base di carboidrati per continuare la giornata con pietanze ricche di ferro e omega 3. E’ questa, secondo la Fimp, Federazione italiana medici pediatri, la dieta giusta per tornare tra i banchi e ricominciare a studiare in piena forma, dopo le vacanze estive. I ragazzi devono iniziare la giornata con pane, biscotti e cereali integrali con fibre, insieme a yogurt e latte. E’ bene che i pasti successivi contengano buone quantità di ferro, alla cui carenza si associa spesso perdita di concentrazione e un basso rendimento scolastico: fegato, uova, carne, verdure, in particolare cicoria, e legumi sono gli alimenti ideali. Infine, sulla tavola dei nostri ragazzi non deve mai mancare il pesce fresco o surgelato, che oltre al fosforo, è ricco di omega 3, una categoria di grassi acidi essenziali molto salutari per il cervello.
Fonte: Intrage.it 12.9.2007

Inserito il 12.09.2007
Salute e benessere in cucina
L'aglio

L'aglio svolge un'azione antibiotica, vasodilatatoria e antitrombotica, mantenendo fluido il sangue. Insieme con il potassio, il selenio le vitamine A e C, stimolano le difese immunitarie.
Consumato regolarmente l'aglio aiuta ad abbassare la pressione e il colesterolo, previene l'arterosclerosi e difende dai tumori, soprattutto quelli all'intestino.

Broccoli

Numerose ricerche americane hanno focalizzato il loro interesse sulla frutta e sulla verdura con lo scopo di scoprire le proprieta' terapeutiche e le componenti nutrizionali di questi alimenti.
Le ricerche hanno messo in evidenza un ortaggio poco consumato ma ben conosciuto: i broccoli.
Secondo le indagini eseguite, tra le principali proprieta' di questi ortaggi vi sono quelle di prevenire il cancro al colon, ridurre il rischio di cataratta e proteggere dall'ictus; inoltre essi hanno un elevato valore nutritivo poiche' contengono calcio, vitamina C, vitamina A e fibre in elevata quantita'.
Da un esperimento effettuato su alcuni topi, e' emerso anche che i broccoli contengono dei particolari principi attivi, denominati isotiocinati, capaci di stimolare l'organismo nella produzione di enzimi in grado di prevenire lo sviluppo di tumori.
Altre ricerche sono state fatte in Giappone dove e' stato riscontrato che gli isotiocinati sono altresì in grado di bloccare la crescita dei melanomi.

Inserito il 10.09.2007
Depressione: più disabilitante di altre malattie
L’inchiesta dell’Oms, condotta su oltre 245 mila persone, riconosce la depressione più disabilitante del diabete
Tratto da L'Unità
Una ricerca dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) condotta su oltre 245 mila persone in oltre 60 nazioni del mondo ha rivelato che la depressione è una condizione più disabilitante per la salute di altre malattie croniche come ad esempio il diabete. Lo studio è stato pubblicato su The Lancet.
Prendendo in considerazione sonno, dolori fisici, problemi di memoria e concentrazione, i ricercatori hanno valutato che la depressione ha i peggiori effetti.
(10 settembre 2007) Superabile.it

Inserito il 09.09.2007
Diarrea

Che cos'è
La diarrea è un sintomo abbastanza comune caratterizzato, in un dato individuo, da evacuazioni più frequenti e da feci liquide.

Come si manifesta
La diarrea può manifestarsi come sintomo isolato o accompagnarsi ad altri disturbi quali dolori addominali, febbre, vomito, dimagrimento.
Si definisce diarrea acuta quella che insorge improvvisamente ed è di breve durata. La diarrea cronica è quella che persiste per un periodo di tempo superiore alle due settimane in maniera continua o intermittente.

Quali sono le cause
Le diarree acute e croniche hanno cause diverse. La diarrea acuta è frequentemente causata da una infezione: batterica, virale o protozoaria. Si accompagna per lo più a dolori addominali, febbre, vomito; la diarrea batterica insorge in genere dopo poche ore o alcuni giorni dal consumo di un pasto contaminato. Particolare attenzione va posta nel consumo di uova crude, creme, maionese, gelati, carne e molluschi crudi.
Abbastanza frequente, nelle persone che compiono viaggi nei paesi caldi, è la cosiddetta ''diarrea del viaggiatore'' che può essere dovuta a varie cause ma più frequentemente è dovuta ad una tossina prodotta da batteri coliformi presenti nell'acqua o negli alimenti crudi; più raramente è dovuta a protozoi quali l'ameba e la giardia. Meno frequentemente la diarrea acuta può essere dovuta:
all'uso di farmaci (quali gli antibiotici) che irritano la mucosa intestinale o ne alterano la flora batterica;
ad allergia o a intolleranza alimentare, più comuni nei bambini molto piccoli e frequentemente dovute ad intolleranza alle proteine del latte o al lattosio;
ad ansia o a stress psicologici. Le diarree croniche possono essere dovute ad alterazioni della funzione intestinale (es. Sindrome dell'intestino irritabile) o a malattie organiche, quali malattie infiammatorie dell'intestino. Per lo più si accompagnano a calo ponderale, malnutrizione, anemia e febbricole.

Quali sono i rischi
Il principale rischio connesso alla diarrea è la disidratazione dovuta a perdita eccessiva di acqua ed elettroliti. Questi rischi sono maggiori nei bambini molto piccoli e negli anziani, specialmente se fanno uso di diuretici. La disidratazione si instaura più facilmente se il paziente non beve o vomita o ha la febbre. E' caratterizzata da sonnolenza profonda, astenia, oliguria (riduzione della diuresi) e ipotensione arteriosa.

Cosa si deve fare
Particolarmente nei periodi e nei paesi caldi è bene evitare di assumere alimenti crudi o poco cotti o di bere acqua del rubinetto.
Nel caso di lattanti è bene sterilizzare regolarmente biberons e tettarelle per evitare contaminazioni.
In caso di diarrea è bene assicurare una buona idratazione bevendo acqua o tè con limone oppure soluzioni reidratanti in vendita in farmacia, o preparabile in casa nel seguente modo: aggiungere a 1 litro di acqua 4 cucchiai da minestra rasi di zucchero più 1 cucchiaino raso da caffè di sale da cucina più succo di 2 arance o di 1 pompelmo più 1 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio. Bere una tazza da tè di questa soluzione dopo ogni evacuazione.
Se il paziente si sente di mangiare può assumere fin dal primo giorno oltre ai liquidi suddetti: riso bollito o crema di riso o semolino; patate e carote lesse; pane tostato e grissini; mele crude e banane. Non appena la diarrea è migliorata si potranno reintrodurre nella dieta carne magra, prosciutto e per ultimo il latte, tornando alla normale alimentazione dopo 2-3 giorni.
L'uso di farmaci antidiarroici è in genere sconsigliato in quanto essi bloccano la motilità intestinale senza rimuovere la causa della diarrea. Sono controindicati nei bambini; negli adulti vanno sospesi dopo 48 ore se non c'è miglioramento.

Quando rivolgersi al medico
Nel caso di bambini sotto i sei mesi è bene consultare il medico se la diarrea dura più di 24 ore (o anche prima se associata a vomito o se le condizioni generali del bambino sono molto scadenti), essendo maggiore in questi casi il rischio di disidratazione.
Nei bambini tra i sei mesi e i due anni e negli anziani è bene consultare il medico se la diarrea dura più di 24 ore e se il bambino o l'anziano rifiutano di bere.
E' necessario rivolgersi al medico in tutti i casi di diarrea cronica. E' corretto assumere farmaci solo dopo aver consultato il medico: infatti molte diarree acute si risolvono spontaneamente in poco tempo e non richiedono terapia se non dopo opportuni accertamenti.
immagine:http://www.saninforma.it/immagini/diarrea.jpg

Inserito il 07.09.2007
Succhiarsi il pollice? Abitudine da perdere

Tutti i bambini piccoli si succhiano il pollice, è un riflesso naturale di autoconforto, rilassante e rassicurante. È un comportamento spesso associato a condizioni di stress: durante la notte, in assenza dei genitori, in momenti di sconforto. Normalmente questa abitudine viene persa spontaneamente tra i due e i quattro anni. Se dopo quest'età i bambini non smettono possono compromettere l'adeguato sviluppo dell'arcata dentaria.
Continuare a succhiarsi il pollice può essere indice di ansia, paura, tristezza e sconforto. Essere severi sgridando o punendo il bambino che ha questa abitudine può però rivelarsi controproducente. Si rischia, infatti, di provocare un maggiore bisogno di consolazione. Più praticamente, si può provare a fasciare il dito del bambino o a fargli indossare un guanto o un calzino sulla mano durante la notte. Il pediatra può anche prescrivervi delle pomate dal sapore amaro da spalmare sul dito.
Se il bambino è abbastanza grande per capire si può cercare di spiegargli perché deve smettere, perché gli fa male succhiarsi il pollice e decidere insieme una strategia per smettere. Ad esempio, si può patteggiare una piccola ricompensa per ogni traguardo raggiunto (una settimana o un mese senza succhiarsi il pollice). Gli specialisti però consigliano di non stabilire premi quali giocattoli o denaro e di privilegiare come ricompense, invece, delle attività da fare insieme.
Fonte: Break the habit of thumb sucking. Forbes 5 Settembre 2007.

Inserito il 03.09.2007
Cerotti nasali Breathe Right

Se russi o soffri di allergie, di sinusite o di altri tipi di congestione nasale e problemi respiratori, sai quanto sia importante riuscire ad alleviare il problema in breve tempo.
Le strisce nasali Breathe Right® sono state realizzate per aiutarti a respirare liberamente e a dormire meglio di notte. Durante il giorno puoi usare le strisce nasali Breathe Right per migliorare la tua performance sportiva in quanto permettono di inalare una quantità maggiore d'aria dal naso.
Come funzionano
Le strisce nasali Breathe Right aprono delicatamente i passaggi nasali. Ogni striscia è costituita da due bande parallele piatte in plastica inserite in uno speciale cuscinetto adesivo. Quando sono posizionate correttamente sul naso, le bande sollevano delicatamente i lati del naso e aiutano a ridurre:
- La congestione nasale/naso bloccato da raffreddori o allergie
- Il russare, in quanto permettono di respirare attraverso il naso invece che dalla bocca
- Le difficoltà respiratorie causate dalla deviazione del setto

Inserito il 01.09.2007
Quali cibi favoriscono il sonno?
1. Insalata e verdure a foglie verdi, crude o cotte al vapore, per mantenere integre le proprietà vitaminiche.
2. Cereali integrali (farina integrale, riso integrale e avena), che hanno un effetto calmante sul sistema nervoso.
3. Cibi come il pane o i crackers, ricchi di carboidrati complessi: incrementano la serotonina e aiutano il rilassamento.
4. Funghi.
5. Frutta.
6. Cibi che contengono B3, vitamina coinvolta nel processo di sintesi della serotonina: legumi, arachidi, pesce( tonno, in particolar modo) o pollame.

Inserito il 01.09.2007
Anziani: stipsi, qualche consiglio per combatterla

La stipsi, o stitichezza, è un disturbo molto comune, soprattutto tra le persone e le donne che hanno già spento 65 candeline. È stitico chi ha meno di tre evacuazioni a settimana. La stipsi è dovuta spesso a un mal funzionamento del colon, l’ultima pare dell’intestino. In qualche caso è accompagnata da forti dolori di pancia e nausea. Una vita sedentaria e l’alimentazione scorretta hanno un ruolo importante. Per combattere la stitichezza quindi, si consiglia in primo luogo di consumare molta frutta, verdura e cereali, meglio se integrali. Da evitare invece cereali raffinati, alcolici, formaggi fermentati, fritti e grassi animali. Infine, per regolare l’attività intestinale e riattivare il colon, è importante fare un po’ di attività fisica. La sedentarietà infatti, tipica degli anziani, favorisce la stipsi.
Fonte: Intrage.it 27.7.2007

Inserito il 29.08.2007
Salute:frutta fresca per ripartire dopo le vacanze
Uva rossa per rilassarsi e mettere a punto il giusto ritmo sonno veglia dell’organismo; mele per ritrovare la tranquillità; pesche per depurarsi e rimettere in moto reni e intestino pigro. Sono alcune delle qualità benefiche della frutta di stagione che si trova in queste settimane al mercato: fresche, ricche di vitamine e ottime come difesa contro lo stress da rientro dalle vacanze. Secondo una ricerca dell'Istituto di patologia vegetale dell'Università di Milano, pubblicata sul Journal of the Science of Food and Agricolture e riportata da Coldiretti, la melatonina scoperta nelle uve rosse potrebbe aiutare a regolare i ritmi circardiani negli esseri umani, proprio come fa l’ormone prodotto naturalmente dalla ghiandola pineale. La melatonina regola il ritmo sonno-veglia e indica al nostro organismo quando è il momento di andare a dormire. Le pesche invece sono ricche di betacarotene e per questo hanno un rilevante effetto depurativo che incrementa la funzionalità di reni e intestino. Le mele per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio sono capaci di svolgere un'azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia, mentre le pere contengono zuccheri semplici (quasi tutto fruttosio), fibra, molta acqua e poche calorie e sono quindi adatte per gli intestini pigri e per chi vuole mettersi a dieta, grazie anche al loro buon potere saziante.
Fonte: Intrage.it 29.8.2007

Inserito il 27.08.2007
Se amate la frutta ricordatevi di includere nella vostra alimentazione le mele
Infatti la mela contiene tante proprietà di "bellezza" per il vostro corpo: la buccia nutre, rinfresca e rivitalizza la pelle, il succo dona luce a tutto il corpo e i semini contengono un principio che ritarda la comparsa delle rughe....

Inserito il 27.08.2007
Anziani:la dieta senza sale previene l’ipertensione
Il sale da cucina favorisce l’ipertensione. I risultati dell’ultima ricerca dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr interessano soprattutto gli anziani tra 65 e 74 anni, che nel nostro Paese sono i più colpiti dalle malattie cardiovascolari. La Società italiana dell’ipertensione arteriosa ha quindi lanciato un nuovo spot, invitando la popolazione a un uso più moderato del sale da cucina. La ricerca ha evidenziato come il passaggio a una dieta povera di sale, da parte di un gruppo di partecipanti, abbia ridotto i rischi di aumento della pressione arteriosa, rispetto a coloro che hanno continuato con la dieta abituale ricca di sodio. Le rilevazioni hanno comparato i dati nell’arco di 15 anni. I ricercatori hanno poi sottolineato che in Italia si esagera spesso con il sale a tavola e l’eccesso di sodio è dannoso per tutti, non solo per gli anziani che hanno problemi di cuore. Perciò sia in cucina che nei prodotti alimentari preconfezionati, il sale va ridimensionato
Fonte: Intrage.it 14.7.2007

Inserito il 23.08.2007
Anziani: come prevenire il tumore alla prostata
In caso di prostatite cronica l’attività sessuale non deve essere sospesa. Avere dei rapporti regolari, evitando quelli a rischio di infezione, non influisce infatti sulla cura di questo tumore che interessa soprattutto gli overAnta. Lo sostiene la Società italiana di urologia che risponde alle domande più frequenti sull’argomento e indica il giusto stile di vita per attenuare o eliminare le infiammazioni della prostata, evitando i luoghi comuni. Per prima cosa si ricorda che le malattie prostatiche possono presentarsi a qualsiasi età, ma spente le cinquanta candeline è importante intensificare i controlli, perché i rischi di contrarre un tumore alla prostata aumentano. I medici consigliano anche di regolare l’alimentazione. È utile bere tanta acqua, preferire una dieta povera di sali, evitare gli alimenti molto grassi, mangiare tanta frutta e verdura e abbandonare i vizi come il fumo e l’alcool. Gli anziani inoltre dovrebbero impiegare il tempo libero facendo sport, infatti un po’ di movimento senza sforzi eccessivi, aiuta a prevenire le malattie della prostata.
Fonte: Intrage.it 23.8.2007

Inserito il 23.08.2007
La bicicletta
L’uso della bicicletta è ideale per combattere l’ipertensione arteriosa le cardiopatie, e per le riabilitazioni post traumi.
Il ciclismo aumenta il numero dei capillari nei muscoli e fa diminuire l’incidenza delle malattie respiratorie.

Inserito il 16.08.2007
Anziani: malnutrizione, cause fisiche e sociali
Con l’avanzare degli anni è frequente negli anziani la perdita di appetito, legata alla riduzione della capacità di riconoscere odori e sapori. Il fatto poi di ritrovarsi soli all’ora dei pasti, senza un aiuto domestico per preparare da mangiare e senza qualcuno con cui condividere il momento, porta spesso a digiunare, o a preferire spuntini veloci o a scegliere un’alimentazione non equilibrata. Spesso infatti, gli anziani cucinano grosse quantità di cibo da consumare nell’arco di parecchi giorni, ma gli alimenti perdono così molti principi nutritivi importanti. Tra le cause della malnutrizione dunque, ci sono anche la mancata conoscenza e i pregiudizi sull’alimentazione, che fanno preferire agli anziani i cibi considerati digeribili piuttosto che un’alimentazione equilibrata.
Fonte: Intrage.it 12.7.2007

Inserito il 16.08.2007
Consigli per le donne: Calzature adeguate
Le donne portano volentieri tacchi alti perché, spostando il peso in avanti, mettono in evidenza le zone del corpo più seducenti (seno, natiche). La caviglia in questi casi è in posizione di estensione, il che rende il polpaccio più slanciato, ma limita il movimento di “pompa” proprio della gamba.Anche un tacco troppo basso non favorisce la circolazione venosa perché costringe il ginocchio a spingersi troppo indietro (in iperestensione), schiacciando le vene del cavo popliteo (parte posteriore del ginocchio).Un tacco di altezza intermedia (3-4cm), possibilmente largo, non ha questi inconvenienti ed aiuta la normale curvatura del piede (arco plantare), importante per una buona spinta del sangue del piede verso l’alto.Gli stivali, portati per un tempo prolungato, mantengono una temperatura eccessiva della gamba impedendone la dispersione calorica.
La moda non si interessa della salute, e le scarpe più ambite in genere sono terribili per la circolazione.
Se portate per un tempo limitato, non ci saranno gravi conseguenze.

Inserito il 16.08.2007
Piccoli rimedi naturali alle punture di zanzare
Il caldo ma anche l’umidità, fanno scatenare le zanzare che si riproducono nei ristagni d’acqua e poi pungono le persone per nutrirsi. Questi insetti entrano in azione soprattutto al tramonto, ma nel caso delle zanzare tigre, le punture si fanno sentire anche di giorno. La prima cosa da fare è lavare le parti colpite con acqua e sapone. Se si avverte un po’ di fastidio si può anche applicare una benda o un pezzo di stoffa con del ghiaccio. Per alleviare il prurito inoltre è utile premere sulla puntura con l’unghia per una decina di secondi. Nel caso poi si manifesti un po’ di gonfiore o esca del sangue, è meglio di disinfettare. D’estate si consiglia anche di difendersi dalle zanzare applicando le zanzariere oppure allontanando gli insetti con dei profumi che danno loro fastidio. Ottime contro le zanzare sono le essenze naturali di basilico, citronella e geranio.
Fonte: Intrage.it 16.8.2007

Inserito il 13.08.2007
Salute: conoscere e prevenire i difetti dell’udito
La sordità è un problema che coinvolge molti adulti. Un over 60 su tre ha problemi di udito ma la percentuale sale quando l’età aumenta. I problemi uditivi interessano circa 500 milioni di persone in tutto il mondo. Si può diventare sordi per vari motivi, in primo luogo l’esposizione eccessiva al rumore. La sordità però può essere causata da virus, batteri, problemi circolatori o cardiaci, traumi cranici e tumori. Il primo consiglio che i medici danno è quello di sottoporsi periodicamente a un esame audiometrico che indica quanto sentiamo e aiuta a individuare fattori di rischio e possibili patologie. La sordità infatti può essere prevenuta in molti casi. Le Asl e gli Istituti di ricerca inoltre, organizzano ogni anno le giornate di prevenzione della sordità, momenti in cui i cittadini possono prenotare gratuitamente visite specialistiche otorinolaringoiatriche, esami dell’udito e verifiche della funzionalità del timpano.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 13.08.2007
Anziani: consigli per alleviare le gambe gonfie
Troppo tempo in piedi, un viaggio lungo in una posizione scomoda, le temperature elevate, i problemi di circolazione o solo la pigrizia dovuta al caldo che fa passare tante ore seduti davanti alla televisione. Le cause del gonfiore alle gambe possono essere diverse. Quando manca l’attività muscolare che rimette in circolo il sangue infatti, ci può essere un accumulo di liquidi a livello delle gambe. Il gonfiore si accompagna inoltre con formicolii e prurito e si sentono gli arti come addormentati. Perciò, quando avvertiamo il senso di pesantezza, è utile mettersi subito seduti con le gambe sollevate, per favorire il riassorbimento dei liquidi. Anche un po’ di attività fisica costante durante il giorno aiuta la circolazione. Si consiglia infine di mantenersi in forma controllando il peso corporeo, appesantirsi infatti affatica le gambe.
Fonte: Intrage.it 21.7.2007

Inserito il 10.08.2007
Anziani: ossa forti con calcio e alimenti mirati
Il calcio, presente in molti cibi, è fondamentale per la salute delle ossa. Con l’avanzare degli anni però, l’assorbimento di questo sale minerale diminuisce. Gli anziani e le donne vicine alla menopausa, se non riescono ad assumerne le quantità giuste con la dieta, sono costretti ad assorbire calcio attraverso i medicinali. Una corretta alimentazione che fortifichi le ossa è basata su alimenti che contengono grosse quantità di calcio, come il latte, il formaggio, le verdure verdi e i legumi secchi. Il calcio interviene nella formazione delle ossa e dei denti, ma contribuisce anche alla coagulazione del sangue e al normale funzionamento di tutti i muscoli. Chi ha bisogno di calcio deve fare attenzione ai cibi e ai medicinali che ostacolano l’assorbimento del minerale, come le verdure a foglia e i farmaci che proteggono lo stomaco. È bene ricordare infine che il nostro corpo usa più di venti minerali, oltre al calcio, anche il fosforo, il ferro, il sodio, il potassio, il magnesio, il cloro e lo zolfo.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 10.08.2007
Anziani: dieta mediterranea e noci utili al cuore
La dieta mediterranea a base di olio extravergine di oliva, di noci e altri frutti secchi, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, che in Italia colpiscono soprattutto gli anziani tra 65 e 74 anni. I benefici effetti di tali cibi associati sono dimostrati dai primi risultati dello studio Predimed che ha coinvolto circa 6000 persone cardiopatiche. Ai partecipanti alla ricerca sono state proposte una dieta mediterranea con olio extravergine d’oliva, una dieta mediterranea completata da una dose quotidiana di noci, mandorle, nocciole o altri frutti secchi e una dieta semplicemente povera di grassi. Chi ha scelto le prime due, ha mangiato più grassi, ma si tratta di grassi "buoni", non saturi. Le rilevazioni termineranno nel 2010 e i medici prevedono già che sul lungo periodo, gli anziani e i cardiopatici che seguiranno una dieta mediterranea, potranno ridurre del 50% gli incidenti e complicazioni cardiovascolari in parte dovute all’età.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 09.08.2007
Anziani: vacanze in sicurezza, relax e divertimento
Mare o montagna, l’importante è che in vacanza ci si diverta e ci si rilassi. Agosto, è il mese in cui molti scelgono di staccare la spina, vediamo però mete preferite e qualche consiglio per gli anziani. Cambiare aria è salutare ma è meglio evitare i luoghi troppo caldi. Per esempio, se non si può assolutamente rinunciare al piacere di farsi cullare dalle onde del mare, allora è bene preferire le prime ore del mattino o il tramonto per qualche passeggiata sulla battigia. È meglio inoltre idratarsi molto, evitando cibi grassi e bevande alcoliche. Nei mesi di afa e caldo intenso la montagna potrebbe essere la meta ideale delle vacanze degli anziani. Occorre però fare attenzione a scegliere una località che non superi gli 800-1000 metri d’altezza. Più si sale infatti e più diventa difficile tenere sotto controllo la pressione sanguigna e i battiti cardiaci. Per gli anziani che invece devono o vogliono rimanere in città, qui sotto qualche proposta organizzata dai Comuni per divertirsi e restare in compagnia.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 09.08.2007
Salute: rimedi naturali alla puntura delle meduse
Garze imbevute di acqua tiepida e aceto oppure sciacqui frequenti con dell’acqua salata: sono i due rimedi naturali contro il prurito che nasce dalla puntura delle meduse. I bagnanti che si ritrovassero con bolle, vesciche e irritazioni, per uno scherzetto di questi animali acquatici, devono evitare di grattarsi e di mettere sostanze alcoliche sulle punture. Si consiglia inoltre di resistere alla tentazione di grattarsi, evitando anche l’acqua dolce, il ghiaccio e lo sfregamento con la sabbia. In genere l’intensità del prurito dipende dal tipo di medusa, dalla potenza del veleno che scarica dai tentacoli e dalla sua quantità. Se l’irritazione è grande si possono applicare anche delle pomate anestetiche o al cortisone. In questo caso però è utile rivolgersi al proprio medico.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 05.08.2007
Anziani:camminare in alta quota,benefici e consigli
Per liberarsi dallo stress di tutti i giorni, un soggiorno in montagna in molti casi rappresenta un’ottima idea. Per le persone anziani è consigliabile la scelta di una località che si trovi al massimo a 700 metri d’altezza, così da non affaticare il cuore a causa della differenza di altitudine e pressione. In condizioni di buona salute la montagna è comunque una bella occasione per prendere una boccata d’aria pura: le escursioni e le passeggiate in alta quota spesso fanno bene alla circolazione e ai muscoli. I sentieri vanno affrontati con calma, fermandosi ogni tanto a riprendere fiato. È importante fare una colazione con cibi leggeri ma energetici e poi avere con sé cereali, cioccolata e acqua per il viaggio. Per la respirazione si consigliano passeggiate nei boschi di conifere dove l’aria è ricca di sostanze balsamiche. Castagneti e querceti sono indicati per chi è stressato perché hanno un effetto calmante.
Fonte: Intrage.it 4.8.2007

Inserito il 05.08.2007
Estate: prendere il sole proteggendo la pelle
Prendere il sole e avere un’abbronzatura perfetta senza rovinarsi la pelle. È il desiderio di molti, ma per farlo è necessario sapere che tipo di pelle abbiamo per individuare il corrispondente fattore di protezione, evitando un’esposizione forsennata al solleone. L’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro ha elaborato un vademecum che illustra ai cittadini le piccole regole dell’esposizione al sole, gli errori da evitare e i pericoli che si corrono, completo di un test per conoscere la nostra pelle e rispettarla. Bruni o biondi, pallidi o olivastri, per tutti vale il divieto di stare al sole nelle ore più calde, cioè dalle 11 alle 15 e l’obbligo di usare una protezione. L’abbronzatura infatti è più sana e dura più a lungo se la nostra pelle non è messa sotto stress.
Fonte: Intrage.it 4.8.2007

Inserito il 19.6.2007
Salute: i cibi migliori per una buona abbronzatura
Carote, spinaci e albicocche devono essere presenti nella dieta di chi vuole ottenere una bella abbronzatura. Sono loro gli alimenti a ricco contenuto di vitamina A e carotene che aiutano la pelle a produrre la melanina, un pigmento che agisce come una barriera protettiva contro i raggi del sole e dona allo stesso tempo il colore della tanto desiderata tintarella. Ma non sono solo questi tre alimenti ad aver conquistato lo scettro dei cibi più efficaci per avere una pelle colorata e sana. Nella classifica di frutta e verdura che abbronzano ci sono anche cicorie e lattughe, meloni gialli, sedano, peperoni, pomodori, pesche, cocomeri e ciliegie. Nella top ten proposta da Coldiretti si possono conoscere anche i valori di vitamina A e o cherosene contenuti nei rispettivi alimenti. Si va da un massimo di 1200 microgrammi presenti nelle carote a un minimo di 20 e 40 microgrammi per cocomero e ciliegie, per una porzione di 100 grammi completamente commestibile (quindi senza noccioli e semi) dell’alimento considerato.
Fonte: Intrage.it 19.6.2007

Inserito il 19.6.2007
Anziani: il caldo si combatte anche con la dieta
Durante l’estate, quando il termometro raggiunge temperature da capogiro, occorre idratarsi bene e curare la propria alimentazione, sopratutto quando si è anziani. Si devono bere almeno due litri d’acqua durante la giornata e moderare l’uso di bevande gassate e succhi di frutta, in genere ricchi di calorie, poco dissetanti e troppo zuccherati. Da evitare bevande fredde o ghiacciate, che possono provare delle congestioni, e anche birre e alcolici, che aumentano la sudorazione e quindi contribuiscono a disidratare il corpo. Per quanto riguarda i pasti, dovrebbero essere leggeri e frequenti. Sono da preferire il pesce e i primi a base di riso, perché sazia senza dare la sensazione di pesantezza. Da ridurre al minimo i cibi molto elaborati, i fritti e gli insaccati, infatti sebbene gustosi, non aiutano a mantenere la linea. Si consiglia invece di abbondare con frutta e verdura che contengono acqua, vitamine e sali minerali. Dolce e caffè? Sicuramente ci si può abbandonare a qualche sfizio con i gelati alla frutta, al contrario, con le temperature alte, è meglio ridurre i caffè.
Fonte: Intrage.it 19.6.2007

Inserito il 15.6.2007
Anziani: vene varicose, arriva il caldo, che fare?
Il caldo improvviso e torrido fa preferire luoghi freschi e riduce l’attività motoria. Le alte temperature e la sedentarietà però possono aggravare i problemi di circolazione che interessano soprattutto le donne e gli anziani, che spesso soffrono di vene varicose. Si tratta di vasi sanguigni che hanno perso elasticità e si presentano quindi ingrossati, con percorsi tortuosi e nodi, soprattutto sulle gambe. Per evitare che le vene varicose si ingrossino ulteriormente e ostacolino la circolazione, si consiglia di vincere la pigrizia e fare sempre un po’ di movimento, evitando però di esporre cosce e polpacci ai raggi del sole. Il nuoto è l’attività sportiva più indicata e contribuisce a ridurre i chili in eccesso, dannosi per le vene. Visto che è arrivata la bella stagione, è consigliabile anche camminare a lungo dentro l’acqua del mare, immersi fino al bacino. Così, oltre che riattivare la circolazione si otterranno anche un’abbronzatura invidiabile e tanto relax.
Fonte: Intrage.it 15.6.2007

Inserito il 15.6.2007
Il climaterio e la menopausa
Le donne, attorno ai 45-50 anni, vanno incontro a molti cambiamenti fisici che riguardano l’apparato sessuale. La produzione degli ormoni sessuali da parte delle ovaie rallenta e gli organi sessuali perdono parte della loro elasticità, non più necessaria per una gravidanza. Si parla di climaterio femminile.
La sessualità femminile non cambia, il piacere e la capacità del corpo di trasmettere sensazioni erotiche restano, il climaterio modifica il rapporto sessuale: è necessario più tempo per giungere alla massima eccitazione e le contrazioni dell’utero durante l’orgasmo sono meno frequenti.
Uno dei segnali più evidenti del climaterio è il termine delle mestruazioni, la menopausa. La funzionalità delle ovaie si esaurisce e non sono più prodotte cellule uovo mature. A questo si collegano le improvvise vampate di calore e gli arrossamenti della pelle, che sono dovuti a squilibri nell’attività del sistema nervoso e nel sistema di mantenimento della temperatura corporea. Si possono aggiungere palpitazioni, tachicardia, insonnia o eccessiva sudorazione.
Anche la pressione tende ad aumentare, il colesterolo e il calcio poi si depositano più facilmente sulle pareti delle arterie. Le ossa immagazzinano il calcio meno facilmente dando segnali di osteoporosi, malattia tipica della terza età. Si modifica anche l’aspetto fisico: il tessuto grasso si accumula più facilmente, giustificando la tendenza ad ingrassare, i muscoli e la pelle tendono a rilassarsi, diventando meno elastici.
Con la menopausa la massa di capelli, che si rinnovano al ritmo di circa 30.000 l’anno, si può indebolire perchè i nuovi capelli sono più sottili, più deboli e meno lucidi. Uno dei segnali più comuni è l’imbiancamento: circa la metà della popolazione cinquantenne ha molti capelli bianchi. Anche la densità della peluria sul corpo può cambiare, per esempio aumentando nella zona del mento o diminuendo in quella del pube.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 7.6.2007
La malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer, così chiamata dal nome dal neurologo tedesco che per primo nel 1907 ne ha descritto i sintomi e gli aspetti neuropatologici, è una patologia che colpisce la memoria e altre funzioni cognitive come il parlare e il pensare, altera le normali attività della persona in seguito a uno stato di confusione, comporta cambiamenti di umore e disorientamento spaziale e temporale.
La malattia di Alzheimer è la più diffusa forma di demenza e colpisce le cellule del sistema nervoso centrale che muoiono progressivamente.
L'Alzheimer è una malattia degenerativa che si sviluppa in varie fasi. La prima è la meno riconoscibile perché i sintomi possono essere lievi e passare inosservati alla persona ammalata e a chi gli sta vicino. Inizialmente si manifesta con una lieve diminuzione delle capacità di ricordare, imparare nuovi concetti ed esprimersi. In seguito si manifestano anche alterazioni del carattere e della personalità e difficoltà nei rapporto con il mondo esterno.
Col progredire della malattia, i sintomi diventano sempre più percettibili, e cominciano a interferire con le attività giornaliere personali e sociali fino a impedire al malato di fare molte cose come camminare e lavarsi da solo costringendolo a dipendere completamente dagli altri: come accade nella fase conclusiva della malattia.
L'Alzheimer colpisce sia persone di età inferiore che superiore ai 65 anni. Nel primo caso si parla di demenza presenile, nel secondo caso senile. Dalle statistiche si evince che l'incidenza di casi di Alzheimer aumenta con l'aumentare dell'età: del 7% dopo i 65 anni del 30% dopo gli 80.
Una diagnosi tempestiva è estremamente importante perché permette di:
formare in modo corretto e completo i familiari;
programmare gli interventi assistenziali;
distinguere la malattia di Alzheimer da altre forme di demenza;
impostare subito il trattamento farmacologico.
La diagnosi della malattia è possibile anche nella fase precoce della malattia, quando cioè si manifestano i primi sintomi.
Fonte: Intrage.it

Inserito il 25.5.2007
Qual è il meccanismo che ci fa perdere i sensi?
Lo svenimento è determinato da un ridotto afflusso di sangue al cervello. Il fatto provoca sofferenza delle cellule cerebrali e perdita di conoscenza, perché è scarso l’apporto di ossigeno e di glucosio, che sono il carburante delle cellule.
Due sono i tipi di svenimenti. Quello fisiologico, chiamato anche “lipotimia”, è una perdita di conoscenza per pochi secondi e si verifica quando alla periferia del sistema circolatorio si ha un allargamento del diametro dei vasi che così fanno arrivare meno sangue al cervello. La dilatazione periferica è una reazione indotta dal sistema neurovegetativo in caso di caldo eccessivo, stress prolungati, emozioni violente. Se, per esempio, d’estate si sta in piedi per parecchio tempo, le vene delle gambe tendono a cedere, il sangue allora ristagna e la circolazione è affaticata.
Cosa fare se qualcuno perde i sensi? I
n caso di svenimento è necessario stendere il paziente, in modo che la testa sia sullo stesso piano del cuore, e sollevargli le gambe per favorire l’afflusso del sangue al cervello.
Esiste un altro tipo di svenimento, patologico, ed è la sincope: la perdita di conoscenza è in questo caso prolungata. È sempre determinata da un ridotto afflusso di sangue al cervello, ma all’origine c’è un’aritmia cardiaca, dovuta a un funzionamento irregolare del battito cardiaco.

Inseriti il 19.5.2007
Salute: le ciliegie combattono il colesterolo
Una ciliegia tira l’altra e insieme si portano via il colesterolo. Le ciliegie infatti, lassative, diuretiche, ricche di vitamine e sali minerali, contrastano l’ipertensione e contribuiscono a ridurre la quantità di colesterolo nel sangue. Lo ha dimostrato una ricerca, resa nota dalla Coldiretti, condotta dall’Università del Michigan negli Stati Uniti, dove alcuni animali, nutriti con polvere di ciliegie, hanno avuto un minore accumulo di grasso nel fegato e nel sangue. L’effetto antiossidante e anticolesterolo delle ciliegie, secondo i ricercatori, può essere rilevato anche sugli uomini. L’importante è che i frutti in questione siano freschi e ben conservati. Da mangiare solo se ben mature, le ciliegie devono avere i frutti sodi, essere prive di ammaccature e con il picciolo verde vivo e intenso. Sono consigliate per la dieta perché contengono pochi zuccheri e poche proteine e hanno solo 38 calorie per ogni 100 grammi di prodotto. Si consiglia inoltre di conservarle in sacchetti di carta e mai nella plastica.
Fonte: Intrage.it 19.5.2007

In salute il sesso debole sono gli uomini
18/09/2006
Nonostante il nostro modello culturale dominante sostenga il contrario, il sesso debole è quello maschile. Almeno dal punto di vista sanitario. Le donne vivono più a lungo degli uomini (aspettativa media di vita +5,2 anni), e in qualsiasi fascia di età li si misuri, i tassi di mortalità sono più elevati tra i maschi.
Gli uomini muoiono prima delle donne, sono colpiti più spesso delle donne da patologie durante la loro vita, soffrono più facilmente di patologie croniche e si ammalano in media più precocemente delle donne. Ma perché?
Si tratta della classica domanda da 1 milione di dollari, e non è disponibile un’unica risposta. La differenza dipende da un complesso mix di cause genetiche (gli uomini hanno un cromosoma X e un Y, le donne due X; gli uomini hanno più testosterone, le donne più estrogeno, gli uomini hanno livelli inferiori di colesterolo HDL e più grasso addominale), sociali (maggiori stress lavorativi in media, minore comunicazione su temi inerenti la salute con amici e parenti maschi e minore abitudine a consultare il medico) e comportamentali (gli uomini tendono ad adottare più comportamenti rischiosi, ad essere più violenti ed aggressivi, fumano mangiano e bevono alcool di più in media).
Chiave della questione è la mentalità da ‘macho’: quando si parla di salute, sono tanti gli uomini che nascondono la testa sotto la sabbia e negano i loro sintomi più a lungo possibile. E quando non possono più negare che il problema esista, stringono i denti invece di cercare assistenza medica come dovrebbero. Questa “Sindrome John Wayne” impedisce di fatto agli uomini di fare i passi che sarebbero necessari per salvaguardare la loro salute, passi che Harvey B. Simon, professore di Medicina alla Harvard Medical School, riassume in questo decalogo:
1 Evitare tabacco e droghe
2 Fare esercizio fisico regolarmente
3 Mangiare con attenzione e moderazione
4 Mantenersi magri
5 Limitare i bicchieri di alcol a 1 al giorno massimo
6 Evitare stress eccessivi
7 Indossare le cinture di sicurezza e guidare a velocità bassa
8 Minimizzare l’esposizione ai raggi UVA, alle radiazioni e alle sostanze inquinanti
9 Usare protezioni contro le malattie sessualmente trasmissibili
10 Recarsi immediatamente dal medico ad ogni sintomo strano o dolore.
Fonte: Simon HB. An ounce of prevention. Newsweek 12/09/06.
grazie a Maitena

Inserito il 18.5.2007
Tagli, graffi, escoriazioni
Per prevenire la possibilità di infezioni, lavatevi accuratamente le mani prima di medicare una ferita. Pulite la pelle intorno alla ferita con garza sterile, acqua corrente e sapone. Lavate la cute circostante procedendo dalla ferita verso l’esterno e non viceversa.
Quando la zona circostante è pulita, lavate la ferita stessa con acqua corrente e sapone per cinque minuti usando garza sterile e rinnovandola frequentemente. Togliete con cura ogni traccia di sporcizia e ogni frammento. Se è necessario usate un ago sterile o un paio di pinzette, bollite per 10 minuti, per togliere frammenti di corpi estranei.
Applicate con garza sterile un disinfettante a base di iodio o un disinfettante non alcolico sulla cute circostante la ferita. Alla stessa maniera, disinfettate la ferita con acqua ossigenata. Quando il disinfettante è asciutto, coprite la ferita con garza sterile che fisserete con il cerotto o con una benda.
Ricordate che in ogni ferita si annida il rischio del tetano. In quelle profonde, estese o sporche il rischio è particolarmente grave. Se il ferito è stato in precedenza immunizzato mediante vaccinazione con anatossina tetanica e l’immunità è stata poi mantenuta con i successivi richiami, al momento dell’incidente basterà una dose di vaccino per assicurare una sufficiente protezione. Ma se il soggetto non è stato vaccinato (o lo è stato da molto tempo) il vaccino non può agire con sufficiente rapidità e si dovrebbe iniettare allora il siero antitetanico, che è un derivato del sangue umano. Chiedete informazioni al vostro medico e fate il vaccino!
Sorvegliate attentamente la comparsa eventuale dei seguenti sintomi d’infezione, che possono manifestarsi anche dopo alcuni giorni.
Fonte: http://www.eumed.org

Inseriti fino al 12.5.2007
Epistassi... o ... il sangue dal naso
Almeno il 60 per cento degli italiani, almeno una volta nella vita e specialmente d'estate, ha perso sangue dal naso (quel disturbo che, in termini medici, si chiama epistassi.
La causa di questo problema, specialmente nei bambini, è una fragilità dei piccoli vasi sanguigni all'interno del naso ed è un disturbo che si può tranquillamente curare a casa usando un po' di ghiaccio o una semplice pressione delle dita.
Talvolta però il sangue dal naso può essere la spia di un problema più serio, ad esempio l'ipertensione o le malattie che alterano la coagulazione del sangue: quando il naso sanguina in maniera abbondante e ripetuta nel tempo, è necessario cercare le cause del sanguinamento, in modo da curare le malattie che potrebbero essere alla base di questo disturbo.
L'interno delle cavità nasali è una zona molto ricca di vasi sanguigni. Ci sono capillari, vene e addirittura diramazioni arteriose che, in determinate situazioni, possono rompersi e quindi dare origine a queste perdite di sangue. Ovviamente, secondo il tipo di vaso sanguigno che si rompe l'epistassi sarà più o meno grave e guarirà con maggiore o minore difficoltà. Questa situazione di fragilità dei vasi sanguigni del naso non è riconducibile sempre a un'unica causa; ecco perché se l'epistassi si ripresenta nel tempo, oppure se è particolarmente abbondante, è sempre meglio effettuare una visita di controllo dall'otorinolaringoiatra, per verificare quale sia lo stato di salute delle vie aeree e trovare così una spiegazione per questo disturbo.
Quando l'epistassi deve far preoccupare
Quando il naso sanguina, il paziente tende a impressionarsi. La maggior parte delle situazioni non devono però, fortunatamente, destare paura; in genere non sono preoccupanti tutte quelle situazioni in cui è immediatamente chiara la causa che ha scatenato l'epistassi. Se questa, per esempio, è conseguente a un urto o sopraggiunge subito dopo uno starnuto, magari in un paziente che soffre di raffreddore e ha le vie aeree particolarmente congestionate, può essere considerato quasi un evento "normale". Bisogna poi tenere conto che l'epistassi colpisce spesso i bambini anche senza una causa apparente e che il caldo, agendo come vasodilatatore, può favorire la rottura dei capillari.
Quando, invece, l'emorragia si verifica spontaneamente, in assenza di traumi o di cause evidenti, e con una certa frequenza, oppure quando è di grande entità, al punto da richiedere l'intervento del medico di pronto soccorso perché l'emorragia non si ferma da sola, diventa opportuno un approfondimento diagnostico.
Quali esami eseguire
Gli esami consigliabili per verificare l'origine del sanguinamento sono in primo luogo quelli di laboratorio: un esame del sangue per verificare che tutti i valori legati ai fattori della coagulazione siano in ordine è sicuramente necessario perché alcune malattie possono alterare la capacità di coagulazione del sangue e scatenare epistassi ripetute.
Contemporaneamente un otorinolaringoiatra deve esaminare la zona del naso e dei seni paranasali, per verificare che non ci siano cause locali che possano scatenare l'epistassi. Si utilizzano speciali sonde a fibre ottiche che permettono di visualizzare su un monitor esterno la situazione di quelle zone delle vie aeree, inaccessibili a una visione diretta. Talvolta, poi, può essere necessario ricorrere a una TAC oppure a una Risonanza Magnetica per verificare la situazione delle vie aeree superiori nella sua completezza.
Cosa fare quando sanguina il naso?
Prima cosa non farsi prendere dal panico, specie se accade a un bambino: i bambini più piccoli sono spesso soggetti a fenomeni di epistassi ripetute, che apparentemente non hanno una causa e che tendono a risolversi da sole con il passare del tempo.
Per cercare di limitare l'emorragia è consigliabile applicare una pezza fredda o, meglio, una borsa del ghiaccio alla base del naso. Talvolta è sufficiente mettere nella narice un pezzetto di cotone imbevuto di acqua ossigenata e in poco tempo il sanguinamento si dovrebbe fermare. Se però l'emorragia è abbondante e non risponde a questi semplici interventi, è consigliabile ricorrere al pronto soccorso e lasciare che sia il medico a occuparsi della situazione.
Come può intervenire l'otorinolaringoiatra?
Le modalità di intervento sono diverse: inserire, ad esempio, nella narice dei gel che favoriscono il coagulo, o, se si riesce a individuare la sede della lesione, usare sostanze e strumenti adatti a chiudere, per così dire, la sede dell'emorragia.
Questo intervento si può fare anche con sostanze chimiche quali l'acido tricloracetico o il nitrato d'argento.

Singhiozzo
Fate una inspirazione profonda e trattenete il fiato il più a lungo possibile. Se questo non fa cessare il singhiozzo, sorseggiate lentamente qualche bicchiere di acqua fredda. Oppure fate gargarismi per un minuto o due con acqua calda o fredda. Oppure mettete naso e bocca sull’imboccatura di un sacchetto di carta e respiratevi dentro per qualche minuto: l’accumulo di anidride carbonica, così causato, qualche volta fa cessare il singhiozzo. Se questo si protrae per un’ora o più, consultate un medico.
Per il singhiozzo dei lattanti provate a farli eruttare dando loro qualche colpetto sulla schiena. Se ciò non dà alcun risultato, fate loro succhiare un cucchiaino che avrete inumidito e poi intinto nello zucchero.

Lavarsi le mani: più potente di tante medicine
Una delle armi più potenti a nostra disposizione contro le malattie infettive? L’igiene . Peccato sia un’arma molto poco usata. La denuncia arriva - assieme a utilissimi consigli – da un articolo pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.
L’igiene personale e domestico è un tema ricorrente nei messaggi sulla salute pubblica. E questo non a caso: numerosi studi effettuati soprattutto nei Paesi in via di sviluppo hanno certificato l’enorme impatto sulla salute e sulla mortalità di pratiche igieniche apparentemente comunissime ma più trascurate di quanto non si creda.
Spiega Lindsay Nicolle del Department of Medicine dell’University of Manitoba, in Canada: “L’aderenza alle raccomandazioni igieniche permetterebbe di abbattere in modo drammatico l’incidenza di patologie come la diarrea che fanno ancora milioni di morti ogni anno soprattutto tra i bambini, e con una spesa minima per le istituzioni sanitarie. E anche nei Paesi industrializzati patologie come l’influenza o le sindromi parainfluenzali potrebbero colpire molto meno duramente durante l’inverno se tutti seguissimo semplicissime regole igieniche”.
Si raccomanda di lavare le mani sempre nelle seguenti occasioni:
- prima di preparare da mangiare
- prima di mangiare
- dopo aver utilizzato la toilette
- dopo aver cambiato il pannolino a un bambino
- dopo qualsiasi contatto con animali domestici.
Si raccomanda di pulire qualsiasi superficie polverosa in casa.
Si raccomanda di conservare il cibo in recipienti puliti e di prepararlo in condizioni igieniche ottimali.
Si raccomanda di scansarsi se una persona tossisce o starnuta.
Si raccomanda di coprirsi la bocca e il naso con una mano quando si starnuta o tossisce.
Si raccomanda di tenere il proprio bestiario pulito.
Si raccomanda di restare a casa quando si ha il raffreddore, la tosse o la febbre.
Fonte: Nicolle Lindsay. Hygiene: what and why? CMAJ 2007; 176(6): 767-8.

Fonte:
 

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