06/08/2007   
NON SOLO I SORDI
Inserito il 06.08.2007
Una proposta di legge per l'uguaglianza tra le associazioni
È quella presentata recentemente dal deputato Federico Palomba e denominata "Disposizioni per l'eguaglianza tra le associazioni costituite per la rappresentanza e la tutela delle persone affette da minorazioni, nonché istituzione della Consulta nazionale per il superamento dell'handicap", della quale pubblichiamo l'ampia presentazione, certi di poter aprire un dibattito quanto mai utile e costruttivo
Clicca qui: http://superando.it/content/view/2276/121/

Inserito il 03.08.2007
Sfida: "Onorevole ministro, si rende conto del danno che fa ai disabili e alle loro famiglie?"
Il sindacato scrive al ministro Fioroni, dopo l’annuncio di riduzione delle ore di sostegno: “Così si uccidono culturalmente gli studenti disabili, si distruggono psicologicamente i genitori e si trasmette agli altri allievi il messaggio che il compagno di classe è un peso per la collettività … dov’è la solidarietà di questo governo verso i più deboli?”
ROMA - "Basta risparmiare sulla pelle dei disabili!" Usa parole durissime il sindacato famiglie italiane diverse abilità, Sfida, per bocca del suo segretario nazionale Andrea Ricciardi. In una lettera aperta indirizzata al ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni e al Consiglio episcopale italiano, Sfida punta l'accento sul preannunciato taglio al sostegno degli studenti disabili, anche per l'anno scolastico prossimo: "Il ministero dell'Economia e finanze ha preannunciato al ministero della Pubblica istruzione la clausola di salvaguardia, avendo questi superato il budget massimo di 626 milioni di euro. La risoluzione del problema è stata facile: risparmiare la spesa pubblica riducendo gli insegnati di sostegno alla popolazione studentesca con disabilità e le cattedre di strumento musicale". Commenta il sindacato: "Non c'è tranquillità per le famiglie dei ragazzi disabili che frequentano la scuola italiana".
"Onorevole ministro, si rende conto del danno che sta facendo ai disabili e alle loro famiglie? Forse per lei è solo una questione di bilancio economico, ma per noi genitori si tratta di una programmazione giocata sulla vita dei nostri figli. Come può un genitore impegnarsi affinché emergano le diverse abilità del proprio figlio quando sa di avere le Istituzioni contro perché rappresentiamo un peso economico? Dov'è la solidarietà di questo Governo verso i più deboli?
Hitler, in tutta onestà, affermò che i disabili erano un peso per la collettività tedesca e mise in atto il progetto T4 per lo sterminio dei disabili. Lei, onorevole ministro, culturalmente "uccide" gli studenti disabili italiani, distrugge psicologicamente i loro genitori e inoltre trasmette agli studenti "normodotati" il subdolo messaggio che il compagno di classe disabile è un peso per la collettività".
(3 agosto 2007) - Superabile.it

Inserito il 18.6.2007
Corea del Nord - 17.6.2007
Disabile sloggiato
La Corea del Nord, per evitare il problema dell'assistenza ai disabili, li sloggia dalla capitale
Emarginati. Allontanati da Pyongyang per non dare un’immagine deteriore del popolo Nordcoreano. “In Corea del Nord i disabili vengono trattati con disprezzo, chiamati ‘mostri’ – denuncia la dissidente Li Aeran dal Sud – una cosa del genere non potrebbe succedere a Seul dove un’offesa tale porterebbe a conseguenze legali”.
Città-vetrina. “Se un bambino nasce disabile a Pyongyang la sua famiglia corre seri rischi di essere allontanata dalla città; il regime stalinista vuole darne un’immagine da vetrina”, accusa Li dal suo riparo sud coreano. “I bimbi con handicap a Pyongyang vengono considerati ‘persona non grata, e le loro famiglie verranno sicuramente sfrattate verso un’area rurale”
‘Handicap International’, la Croce Rossa internazionale, la ‘World Association of Milal’; sono alcune Organizzazioni che offrono aiuto ai disabili in Paesi svantaggiati e hanno sottoscritto la denuncia di Li Aeran, confermando come il regime NordCoreano tratti con ogni onore gli invalidi e mutilati di guerra, ma non abbia previsto nessun aiuto a chi nasce con malformazioni o diventi disabile per un incidente. Alcune di queste Ong erano presenti fino al 2005 nel Paese, a fornire assistenza con materiale ortopedico o per formare tecnici ortopedici a creare protesi artificiali e materiale simile; tutti progetti di assistenza ai disabili. Il regime li ha cacciati tutti dal Paese per eliminare il ‘problema’ dei Coreani che vivono su una carrozzina o con una protesi ortopedica.
Elementi pericolosi. “La Corea del Nord non solo non ha un programma di rieducazione fisica per disabili, ma non prevede nessun tipo di assistenza a chi ha handicap che limitano la mobilità: non si producono bastoni per non vedenti, né carrozzine o qualsiasi tipo di protesi o strumenti che aiutino la mobilità”; parole pesanti quelle di Jeong Taek Jeong, a capo della sede di Washington della Ong ‘World Association of Milal’, che ha visitato due volte il Paese d è rimasto scioccato dal non trovare cliniche o strutture di riabilitazione.. Un rapporto sul rispetto dei Diritti Umani in Corea pubblicato nel 2006 ha evidenziato la mancanza di una legislazione pro-disabili, mentre la cultura locale li considera una vergogna da nascondere in casa.
Da tenere nascosti. Secondo la Federazione per la Protezione dei disabili Nord Coreana, il cittadini con Handicap sarebbero il 3,4 percento della popolazione. Poco credibile secondo il professor Kuon Hyun Chul della Facoltà di ortopedia e Riabilitazione dell’Università di Seul. “Nei Paesi sviluppati, il numero di persone con disabilità – spiega Kuon – è stabile tra il 10 e il 20 percento; è improbabile ne abbiano una percentuale così bassa”. Al professore risultano otto scuole per sordomuti e tre scuole per ciechi in Nord Corea, ma senza soldi e senza mezzi.
Intervento urgente. Adesso ci sarebbe da rimettersi al lavoro, come ha detto al sito ‘Radio Free Asia’ Mario Bucci, responsabile per il Belgio di Handicap International, una Ong che fino al 2005 ha fornito più di 3mila arti artificiali, 800 carrozzelle e ha formato 24 tecnici ortopedici NordCoreani. Secondo la Croce Rossa ci sarebbero più di 36mila mutilati nel Paese, in gran parte vittime delle mine, ma il sistema orto-sanitario può solo fornire 4mila paia di arti artificiali all’anno. “E il regime non lascia entrare le Ong che forniscono servizi utili ai disabili” lamenta Bucci.
Fonte: http://www.peacereporter.net/

Inserito il 16.6.2007
Paolo Ferrero vuole adottare anche in Italia le direttive, sui disabili, dell'Onu
La proposta è stata fatta durante una conferenza europea a Berlino
Durante la conferenza europea sull' inclusione delle persone disabili, il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrrero si è impegnato ratificare la convenzione Onu relativa ai portatori di handicap anche in Italia entro il prossimo autunno.
"Fondamentale - ha dichiarato l'esponente politico - risultato il rafforzamento delle politiche per la disabilità, nel suo complesso: dall'ambito scolastico e della formazione permanente, a quello dell'ingresso e della permanenza nel mondo del lavoro, all'accesso all'ambiente e ai servizi"(Giovanni Molaschi)
Fonte: http://www.angelipress.net/ 15.6.2007

Inseriti il 8.6.2007
Contrassegni invalidi e parcheggi riservati

I contrassegni invalidi sono una speciale forma di autorizzazione per il transito e la sosta di veicoli al servizio di persone invalide.
Essi sono disciplinati dagli art. 7 e 188 del Codice della Strada (D. L.vo 30/04/1992 n. 285 e successive modificazioni) e dall'art. 381 del relativo Regolamento d'esecuzione (D.P.R. 16/12/1992 n. 495 e D.P.R. 24/07/1996 n. 503).
Riportiamo, qui di seguito, una sintesi di tali norme:
I contrassegni invalidi vengono rilasciati a tutti coloro che hanno problemi di deambulazione e ai non vedenti;
Essi debbono essere richiesti presso il Comune di residenza e sono validi in tutta Italia;
I contrassegni hanno validità di 5 anni nei casi di invalidità permanente, oppure possono avere una validità più breve nei casi di invalidità temporanea;
Sono rinnovabili;
Per i minori di anni 18, la domanda va inoltrata dai genitori o da chi ne fa le veci.
AVVERTENZE: il contrassegno
è strettamente personale e pertanto utilizzabile esclusivamente in presenza del titolare;
deve essere esposto in originale in modo ben visibile sul parabrezza anteriore del veicolo al servizio dell’invalido;
permette di circolare:
nelle corsie preferenziali riservate oltre che ai mezzi di trasporto pubblico collettivo anche ai taxi;
nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato ove è espressamente previsto, ovvero nelle quali è autorizzato l’accesso a categorie di veicoli adibiti a servizi di pubblica utilità;
permette di sostare:
negli appositi spazi riservati agli invalidi;
nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato ove è espressamente previsto, ovvero nelle quali è autorizzato l’accesso a categorie di veicoli adibiti a servizi di pubblica utilità;
nelle aree di parcheggio a tempo determinato senza limitazioni di tempo.
DOCUMENTI OCCORRENTI per il rilascio, il rinnovo e il duplicato:
per TUTTE le pratiche inerenti i contrassegni invalidi occorre presentare una richiesta utilizzando l'apposito modulo unico scaricabile o reperibile presso gli uffici della Polizia Municipale, tutte queste pratiche sono esenti da bollo;
per il primo RILASCIO, occorre allegare lo specifico certificato rilasciato dal medico dell'A.S.L. dove si attesta che il richiedente ha una 'capacità di deambulazione sensibilmente ridotta';
per il RINNOVO occorre allegare un certificato del medico di base che confermi il persistere delle condizioni sanitaria che diedero diritto al primo rilascio;
per il DUPLICATO allegare, a seconda del caso:
il contrassegno deteriorato,
la denuncia di furto,
una dichiarazione sostitutiva di notorietà che confermi lo smarrimento.
PARCHEGGI RISERVATI
Nella domanda per il rilascio del contrassegno, l'invalido può richiedere l'assegnazione, in esclusiva, di un parcheggio sulla strada nei pressi della propria abitazione.
Esso sarà concesso a condizione che vi sia la possibilità tecnica di realizzarlo e solo nel caso in cui l'interessato non disponga di garage né di area privata adatta alla sosta del veicolo.

Visita di invalidità per strada a una 93enne
NAPOLI A 93 anni, disabile, è stata costretta a sottoporsi alla visita della commissione Invalidi civili in strada perché l'ufficio nel quale si sarebbe dovuta svolgere era inaccessibile: lo scivolo per i portatori di handicap era infatti ostruito da un'auto in sosta.
È accaduto a Napoli, in via dei Fiorentini. A denunciarlo è Tommaso Fonzo, assessore alle Politiche sociali della Seconda Municipalità.
«Ciò a cui abbiamo assistito – sottolinea Fonzo che riferisce di essere stato presente personalmente al fatto – ha veramente dell'incredibile: è stata una scena grottesca ma, al contempo, drammatica». L'assessore aggiunge che «dopo innumerevoli segnalazioni ai vigili urbani, in attesa che sopraggiungesse il carro attrezzi, la donna, 93 anni, invalida al 100%, ha ricevuto la visita della commissione lungo il marciapiedi per evitarle il protrarsi della paradossale condizione di forte disagio».
Fonzo evidenzia che «solo dopo un'ora dalla segnalazione è giunto il carrattrezzi che, fra gli applausi della folla, ha rimosso il veicolo che impediva, a quanto pare dal mattino, l'ingresso all'ufficio Invalidi Civili».
«Il paradosso è che l'episodio si sia verificato esattamente dinanzi agli uffici centrali dell'Invalidità civile» sottolinea l'assessore Fonzo.
Tratto da: http://www.gazzettadelsud.it
Fonte: Sordionline.com

'NOI ANDIAMO IN GITA SCOLASTICA, MA PER TE IN CARROZZINA NON C'E' IL TRASPORTO'
Storie di ordinaria superficialità discriminatrice, quando l'handicap è tutto dell'istituto
A raccontare sono Antonio e Rita, da Pomarico, provincia di Matera. Raccontano di ciò che è capitato a scuola a loro figlia Marina.
Per la classe 3B dell'Istituto Comprensivo di Pomarico, provincia di Matera, viene organizzata un'uscita didattica presso il Trend Expo nella città di Potenza: è prevista per il giorno 16 di maggio. Per parteciparvi, agli alunni è richiesto il consenso dei genitori.
Nostra figlia Marina, da ragazza attenta e sensibile quale è, rientrando a casa ci consegna il modello di autorizzazione.
Noi prontamente, lo rimandiamo a scuola, compilato e firmato.
Io, Rita, conosco bene i problemi di mia figlia e le sue necessità, e quindi mi reco a scuola per assicurarmi che tutto sia stato pianificato, compreso il mezzo di trasporto. Ricevo ampia assicurazione.
Ciò nonostante il giorno 14, due giorni prima della partenza, le insegnanti comunicano l'impossibilità che Marina possa partecipare con loro all'uscita didattica, per mancanza di un idoneo mezzo di trasporto.
Questa notizia getta sgomento nella classe e soprattutto in Marina, che si vede ancora una volta "handicappata!"; "impossibilitata", cioè, a condurre una vita quasi "normale".
Io mamma ho appreso questa nuova realtà proprio da mia figlia, in lacrime.
Recatami presso l'istituto scolastico, mi sento spiegare dal preside che l'incidente è accaduto perché "non si erano resi conto che anche Marina avrebbe partecipato".
Riconoscendo l'errore commesso, il preside cerca di rimediare, ma non trovando nessuna soluzione decide di annullare l'uscita didattica. La decisione viene contestata e accolta a malincuore da tutta la classe (da Marina soprattutto, perché vede svanire una rara possibilità di vivere una esperienza nuova, fuori dal solito contesto nel quale giornalmente trascorre la vita).
Ma per il resto della classe è una delusione di breve durata, perché arrivato il giorno 16, come da iniziale programma, alle ore 09:00 gli insegnanti comunicano agli alunni di prepararsi a partire per Potenza.
L'unica che rimane a scuola è Marina che, in lacrime, vede andar via i suoi compagni; rimasta sola con la sua assistente, telefona immediatamente a me, sua mamma, perché la vada a prendere.
Fine della cronaca.
Fonte: Disabili.com

Fonte:
 

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