31/10/2007   
Giornalino N. 14 del 31.10.2007
News Sordi
Anche il sindaco con i sordi a Cernusco
(di Marco Luè)
Il «mondo dei sordi» si è aperto prepotentemente alla popolazione di Cernusco sul Naviglio (MI) sabato 27 ottobre 2007, grazie alla conferenza «AAA...cercasi Dio e i fratelli, incontro fra sordi e udenti», coordinato da Mara Domini, signora sorda insegnante di lingua dei segni e tenuto dalla prorompente suora francescana Veronica Amata, presso il salone del Centro Cardinal Colombo, gremito all’inverosimile, compresi il prevosto, il sindaco, l’assessore ai Servizi Sociali, il presidente provinciale dell’Ente Nazionale Sordi, molte ragazze allieve dei corsi di Lingua dei Segni e una moltitudine di altre persone.
Dopo i saluti delle autorità (significativo quello del prevosto don Luigi Caldera: «...spero vorrete continuare la bella iniziativa dell’interprete di LIS alla Messa in Prepositurale!», è stato spiegato che i sordi, a Cernusco, hanno promosso diverse e costanti attività, sport, teatro, convegni, cerimonie religiose appropriate, fin dal 1974, coinvolgendo sia il Comune, sia la curia locale, ed ora che ancora tante persone non sanno “...come si parla ai sordi?”, si è chiesto a suor Veronica di dare un’esauriente risposta in “AAA, cercasi Dio e i fratelli”.
La giovane suora, figlia di genitori sordi, è docente all’università lateranense di Roma.
La sua relazione, una vera tesi sulla comunicazione esposta anche con proiezioni su grande schermo collegato al suo computer appositamente predisposto, è partita dalla premessa che, per trovare Dio, bisogna necessariamente superare degli ostacoli, e li rappresenta come “malattie di cuore”, o meglio del sentimento: “ghirite”, “pavonite”, “pappagallite”, “orsite”, “coniglite”, “puzzolite”, “talpite”, “viperite” e “camaleontite” per evidenziare le remore e i dubbi che limitano la collaborazione reciproca e, dopo aver tenuto avvinti tutti i presenti alla sua arguta e stupefacente lezione di vita, conclude dichiarando che «...é camminando che si apre il cammino!», quindi alle 18,30, quel cammino è proseguito nella chiesa di S. Maria Assunta, dove la Messa delle 18,30, quella tradizionalmente supportata da un’interprete di lingua dei segni per una completa partecipazione dei fedeli sordi, aveva quel giorno ben quattro interpreti: oltre alle due ufficiali della zona, Lucia e Chiara, anche u
n prete, don Antimo, della diocesi di Novara e assistente dei sordi di quella provincia, anche la stessa suor Veronica, alla quale il prevosto ha affidato l’omelia di quella Messa davvero “globale”, che a Cernusco sta diventando ordinaria, con compiacimento del sindaco Comincini, che con i sordi si è intrattenuto volentieri.
Per saperne di piu': http://www.ensmilano.it/notizie/index.php?action=dettaglio&id=581

LETTERA DEL COMITATO ALTRO SPAZIO ALL'ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI STEFANO VALDEGAMBERI
Vigonza 25.10.2007
Alla c.a. dell’Assessore alle Politiche Sociali
Stefano Valdegamberi
Regione Veneto
Oggetto: Progetto “Servizio ponte Regione Veneto”.
Abbiamo preso notizia che la Regione Veneto a partire dal 2005 ha finanziato per l’80% un
progetto denominato “Servizio Ponte Regione Veneto”, realizzato dall’ENS, Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordomuti. Iniziativa che si basa essenzialmente su un particolare sistema di comunicazione a distanza che, mediante l’istituzione di un numero verde accessibile soltanto ai residenti nella Regione del Veneto, sfruttando il canale visivo in luogo dell’usuale canale acustico vocale, consente la comunicazione in tempo reale tra non udenti e udenti.
Indubbiamente un progetto molto importante in quanto rivolto ad abbattere le barriere della
comunicazione, all’integrazione delle persone sorde, alla crescita dei servizi di utilità sociale per le persone con disabilità uditiva. Prova ne è il fatto che altre Regioni hanno fatto loro questa iniziativa.
Il Sig. Rocco Roselli, un dirigente regionale dell’ENS, nonché cittadino di Vigonza, ci
segnala, purtroppo, che a fronte di una richiesta di implementazione del servizio l’Assessorato
Regionale ha ridotto il finanziamento del contributo, mettendo così a rischio di chiusura lo stesso servizio.
Altro Spazio, comitato di cultura politica che opera sul territorio del Comune di Vigonza e
sensibile alle problematiche di carattere sociale, intende con la presente esprimere la propria
solidarietà all’ENS e si rivolge a codesto spettabile Assessorato con la cortese richiesta di non
decurtare il contributo per la prossima annualità. Tale scelta comporterebbe l’isolamento di tante persone che in questi due anni hanno invece trovato il modo per comunicare utonomamente e senza barriere, così come è permesso a tutte le persone che questo problema non ce l’hanno.
Distinti saluti.
Il Presidente del Comitato Altro Spazio
Tosca Bertin
Estratto dal sito www.ens.it (http://www.ens.it/news/2007/10_2007/altro_spazio_lettera.pdf)

Realizzato il sogno di Francesco Mercurio, grazie anche alla Lega del Filo d’Oro
Sordocieco si laurea in Legge con lode
OSIMO - Nascere cieco, perdere progressivamente l’udito, ma non mollare di fronte alle avversità. Prendere la vita di petto e buttarsi nell’ostico percorso dello studio universitario, dalla quale uscire con un 110 e lode conquistato proprio il giorno del 26esimo compleanno. E’ la storia di Francesco Mercurio, ragazzo sordocieco residente a Villa Literno (Caserta) che, grazie anche all’aiuto della Lega del Filo d’Oro, si è laureato la scorsa settimana alla Facoltà di Giurisprudenza ad Urbino con una tesi sulla “Tutela delle persone disabili nella Costituzione e nella normativa di attuazione”. In segno di apprezzamento per la bravura e tenacia e come auspicio perché altri seguano il suo esempio ha regalato al neo dottore la cravatta e la spilla dell'Università, doni ambitissimi e rari. Contattato al telefono, Francesco, grazie ad un impianto coclearie, riesce nonostante la sordità profonda la 90%, ad apparire subito come un ragazzo molto vispo, colto e con tanti sogni nel cassetto. “Fin da bambino avrei voluto fare il poliziotto, -afferma- ma i miei problemi di cecità me lo impediscono. Ora l’aspirazione più alta è quella di diventare un magistrato e per questo mi iscriverò alla Scuola Forense di Urbino, indirizzo giudiziario, ma nel frattempo mi guardo attorno perché mi piacerebbe anche lavorare nel mondo del sociale, aiutare i disabili o gli immigrati”. Francesco inizia i suoi studi universitari a Napoli, “dove – racconta il neolaureato - non avevo molto sostegno assistenziale e quindi ho finito per rallentare il percorso di studi. Addirittura per mandare in stamperia un libro di 800 pagine potevo anche spendere 450 euro”. Poi tramite un amico ha conosciuto la realtà di Urbino: “Mi disse che lì c’era un ottimo servizio assistenziale per gli studenti con le mie problematiche e così nel 2004 ho preso la decisione di trasferirmi nelle Marche e – aggiunge Francesco - sono convinto che se lo avessi fatto fin da subito avrei impiegato quattro anni per laurearmi invece di sette”. Ad Urbino Francesco vive da solo nel Collegio Aquilone, in una stanza doppia per il grande spazio che occupa l’attrezzatura necessaria allo studio, un computer con barra Brille e un software, jaws, che consentono la codifica e decodifica della sintesi vocale. “Negli anni trascorsi ad Urbino – ci confida - il momento più difficile è stato l’inizio, quando ho fatto fatica ad entrare in relazione con l’ambiente”. Francesco è anche presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d'Oro, di cui tiene a precisare l’importanza che ha avuto nella sua vita. “A 17 anni ho iniziato a perdere progressivamente l’udito – ci racconta -. E pensare che da bambino invece udivo perfettamente ed anzi mi divertivo a intercettare i discorsi sottovoce. Quello è stato il momento più difficile della mia vita. Ho avuto una perdita di identità, perché se prima ero consapevole del mio problema, ora invece non sapevo più chi ero e cosa mi stesse accadendo. Conoscere – continua Francesco - un’associazione che mi faceva interagire con persone che avevano lo stesso problema mi è stato di enorme aiuto. La Lega del Filo d’Oro si è rivelata per me importantissima, perché da quando li ho incontrati nel 1997 è cambiata la mia vita e ho conosciuto persone eccezionali”. Latini, a nome della città di Osimo, premierà il neodottore nel corso di una manifestazione che si terrà in Comune venerdì 16 novembre alle 12.
GIACOMO QUATTRINI,
Fonte: http://www.corriereadriatico.it 39.10.2007
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News Attualità Cronaca
Risparmio: disagio per 38% famiglie
Calano gli investimenti nel mattone, salgono titoli di Stato
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Il 38% delle famiglie e' in difficolta': sempre piu' difficile risparmiare. Cio' causa anche un calo nei mutui per investimenti in case. E' quanto risulta dall'indagine sugli italiani e il risparmio, presentata da Acri con Ipsos. Il presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti, e' intervenuto sulla crisi dei mutui subprime Usa sostenendo che in Italia "siamo abbastanza al riparo".

Finanziaria: no sconti Ici a ville Emendamento prevede anche rimborso a Comuni in 2 tempi
ANSA) - ROMA, 30 OTT - Niente sgravi Ici ai possessori di ville, castelli o case di lusso. Lo prevede una norma dell'emendamento fiscale alla Finanziaria. Questa limitazione sostituisce l'originario tetto di reddito di 50.000 euro. L'emendamento prevede anche che il rimborso ai Comuni per gli sgravi Ici verra' erogato in due tempi. Nella norma e' previsto anche un aumento del 10% della detrazione fiscale per i mutui sulla prima casa.

TROPPA TV, RAGAZZI NON SOLO GRASSI MA IPERTESI
WASHINGTON - I ragazzi che trascorrono molte ore davanti alla tv non solo diventano più grassi ma sono anche più esposti alla ipertensione. Lo rivela uno studio di alcuni ricercatori della Università della California. Gli studiosi hanno scoperto che i bambini obesi che guardano la Tv per quattro ore o più al giorno hanno tre volte di più la possibilità di avere alta pressione di coloro che invece restano sotto le due ore quotidiane davanti alla Tv. "C'é un collegamento significativo tra le ore passate davanti alla tv e la gravità della obesità e la presenza di ipertensione nei ragazzi obesi", ha affermato il dottor Jeffrey Schwimmer, responsabile della ricerca, effettuata studiando 546 ragazzi tra i 4 e i 17 anni. Molti studi erano giunti in passato alla conclusione di un rapporto tra ore davanti alla Tv ed obesità ma questo è il primo studio che mostra un legame tra tempo trascorso davanti al piccolo schermo e ipertensione nei ragazzi obesi.
Fonte: ANSA.it 30.10.2007

IL CAFFE' FA BENE AGLI ANZIANI
ROMA - Il caffé fa bene agli anziani li aiuta soprattutto a mantenere una mente giovane e fresca. Basterebbe bere tre tazze al giorno per migliorare memoria, apprendimento, controllo e stato d'animo. In pratica la bevanda, tra le più consumate al mondo, insieme ad acqua e té, manterrebbe funzionanti e attive le funzioni cognitive. Inoltre il consumo di caffeina, suo componente principale, è stato associato ad un rischio inferiore di essere colpiti dalla malattia di Alzheimer.
Leggi tutto: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_69811635.html

La tv sotto accusa: genera ansia e depressione
Meta Comunicazione ha realizzato uno studio, condotto da un’equipe di 60 psicologi e psicoterapeuti, secondo il quale la tv genererebbe ansia, depressione ed addirittura attacchi di panico.
La tv è caratterizzata dalla presenza di troppi programmi che creano allarmismo, da troppe polemiche e toni isterici, tanto da creare delle vere e proprie patologie.
Secondo lo studio, anche in un semplice talk show (al primo posto in questa classifica di “generatori di ansia”, seguiti dai telegiornali), ogni 6 minuti vengono affrontati temi inquietanti e che alzano il livello di stress: secondo il 73% degli esperti intervistati, la tv è diventata un collettore di stress (63%), ansia (55%) e aggressività (49%).
Persino i reality rientrano tra le categorie sotto accusa: dopo le trasmissioni sportive, dove i toni farebbero crescere il livello dell’ansia ogni 21 minuti, c’è proprio questo genere televisivo, dove il livello d'ansia sale in media ogni 24 minuti.
Articolo tratto da: http://www.teleguidatv.it

L'EURO NON HA COLPA PER IL CAROVITA - "Le critiche che vengono rivolte alla moneta unica europea spesso sono basate su false premesse. Non è vero che il costo della vita sia aumentato in Italia per colpa dell'euro", ha detto il presidente della Repubblica agli studenti. "Il carovita si è avuto - ha aggiunto - per molte altre ragioni. Si è visto che in altri paesi non si è avuta la stessa crescita dei prezzi quando è arrivato l'euro. Si deve vedere cosa c'é di speculazione e di insufficienza delle nostre strutture".
Ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un vivace botta e risposta con gli studenti, in piazza del Campidoglio, a una manifestazione per celebrare i 50 anni della firma dei Trattati di Roma.
Fonte: ANSA.it

CRISI DEL SETTIMO ANNO ARRIVA PRIMA DEL QUINTO
LONDRA - Quella che dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri si è chiamata 'la crisi del settimo anno', oggi a quanto pare colpisce persino prima, quando non si é ancora nemmeno festeggiato il quinto anniversario di matrimonio.
Secondo una nuova ricerca condotta in Germania e di cui dà oggi notizia la stampa britannica, il fatto che negli ultimi 50 anni le donne abbiano iniziato ad interessarsi anche alla loro carriera ha fatto sì che la crisi in una coppia sposata si manifesti molto prima.
I ricercatori hanno analizzato le tendenze dei divorzi negli Usa, in Scandinavia e in Russia e sono convinti che i risultati del loro studio possano essere applicabili anche ad altri Paesi, Gran Bretagna compresa, dove le trasformazioni sociali sono state più o meno le stesse.
Dopo poco meno di 5 anni quindi, un primo periodo di "luna di miele" terminerebbe, e marito e moglie comincerebbero ad essere stanchi e delusi l'uno dell'altra. Una consolazione però c'é: sempre secondo i ricercatori infatti, chi riesce a superare la crisi del quinto anno e stare insieme per almeno un decennio, resterà sposato con molta probabilità per il resto della vita. "Una delle spiegazioni è che durante il primo decennio entrambi i partner affrontano cambiamenti cruciali e determinanti come il termine degli studi, l'inizio di una carriera, la nascita dei figli e così via. Più avanti negli anni, la coppia ha sviluppato meccanismi e strategie per affrontare i problemi", ha spiegato Aiva Jasilioniene, una ricercatrice che ha preso parte allo studio condotto presso il Max Planck Institute di Rostock, in Germania.
Fonte: ANSA.it
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E' bene sapere
Consumatori:multe valide senza la firma del vigile
Le multe che arrivano a casa degli indisciplinati automobilisti sono valide anche senza la firma del vigile. La novità arriva da una sentenza della Corte di cassazione che ha respinto un ricorso di un cittadino milanese, che chiedeva l’annullamento del verbale, notificato a casa, perché sprovvisto d’autografo del vigile accertatore dell’infrazione. Secondo i giudici la multa è valida anche se si tratta solo di un modulo prestampato, redatto con sistema informatico: basta che rechi l’intestazione dell’ufficio o del comando a cui appartiene il vigile per essere parificata alla copia autenticata del verbale.
Fonte: Intrage.it 30.10.2007

Come risparmiare sull’acqua potabile in casa
L’acqua potabile che ogni giorno esce dai rubinetti di casa è un bene prezioso che a volte si spreca per disattenzione o noncuranza con ripercussioni sulla bolletta e sull’ambiente. L’attenzione all’emergenza idrica, al centro delle politiche mondiali, parte anche da un corretto consumo che ogni cittadino ne fa. Ecco qualche piccolo consiglio utile per risparmiare.
Miscelatori dell’acqua. Applicati ai rubinetti o alle docce consentono di consumare meno acqua perché la miscelano all’aria senza alterarne il gettito e la potenza.
Controlli periodici all’impianto idrico. Basta chiudere tutti i rubinetti e osservare il contatore dell’acqua. Se gira lo stesso vuol dire che esiste da qualche parte una perdita inutile e dannosa. È quindi utile chiamare l’idraulico.
Doccia o bagno? Per risparmiare è meglio la doccia. Si consuma la metà dell’acqua.
Saponi. Anche il tipo di detergente è importante quando si fa la doccia o il bagno. Se si usano quelli meno aggressivi s’impiega meno tempo per risciacquarsi e si preserva anche la salute della pelle.
Wc. Lo sciacquone è una delle maggiori fonti di spreco. Se lo si vuole cambiare è bene scegliere modelli a doppio tasto o quelli con manovella in modo da regolare lo scarico. Oppure, chi non lo vuole cambiare, può regolare il galleggiante o mettere una bottiglia da un litro di plastica piena, chiusa e senza etichetta dentro la vaschetta, se questa è grande.
Perdite e gocciolamenti. Evitarli sempre riparando appena possibile rubinetti e wc non perfettamente funzionanti.
Lavaggi personali. Quando ci si lava i denti, i capelli o le mani, o quando ci si fa la barba è opportuno aprire il getto solo nel momento in cui è necessario senza lasciare scorrere sempre l’acqua per svariati minuti.
Lavatrici e lavastoviglie. Avviarle sempre a pieno carico e se si devono acquistare nuove scegliere quelle con getto d’acqua a pioggia.
Riciclare l’acqua. Se si ha un giardino o un ampio terrazzo è utile predisporre una vasca per la raccolta dell’acqua piovana per poterla usare in varie attività come il lavaggio dell’auto e l’annaffiatura del giardino.
Annaffiare le piante. Farlo di sera o di mattina presto per evitare che l’acqua evapori e per dare beneficio alle stesse piante. In molti casi si può usare l’acqua che è stata utilizzata per sciacquare la frutta e la verdura, quando si è provveduto a raccoglierla dopo l’uso, in una bacinella.
Fonte: Intrage.it
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Io so tutto!
Chi ha inventato lo specchio e con cosa è fatto?

Lo specchio più vecchio è quello inventato dalla natura: i primi uomini si divertivano così tanto nel vedere la propria immagine riflessa in mari, laghi e fiumi, che per specchiarsi riempivano d’acqua i piatti di terracotta.
Gli specchi “veri” usati fino al Medioevo però erano dei semplici dischi di metallo (bronzo, stagno o argento) leggermente curvi e lucidi. Ce n’erano anche di vetro, con uno dei due lati annerito dal piombo.
Nel 500 Leonardo Fioravanti scrisse un trattato per spiegare la tecnica per fabbricare gli specchi utilizzando mercurio o stagno, cioè un metallo riflettente.
L’impiego di questo metodo si diffuse a Venezia, dove fiorì l’arte del vetro, durante il XVI secolo. Forgiavano specchi così belli che persino le fanciulle della lontana Persia se ne facevano regalare uno per il loro matrimonio.
Nonostante i divieti imposti dai Dogi, gli artigiani veneziani diffusero i segreti della loro arte in altre città e, verso la metà del XVII secolo, anche Londra e Parigi divennero importanti centri di produzione di specchi in vetro.
Da allora si cominciò ad usare una tecnica di lavorazione meno laboriosa: gli specchi divennero meno costosi e alla portata di tutti.
Lo specchio “di oggi” è una lastra di vetro, con una faccia rivestita di alluminio, o d’argento, che produce un’immagine per riflessione degli oggetti che gli stanno davanti.
Come si fa? Si spruzza, sotto vuoto, un sottilissimo strato di alluminio o argento sulla faccia inferiore di una lastra di vetro.
Il processo chimico di rivestimento del vetro con argento venne scoperto da Justus von Liebignel nel 1835. Grazie a lui nacquero le tecniche di produzione degli specchi usate ancora oggi.

In che modo si formano i nei?

Il neo è un accumulo di melanociti, ossia di cellule dell’epidermide che sintetizzano la melanina (il pigmento che dà il colore naturale della pelle, dei capelli e dei peli). Possono essere presenti alla nascita o comparire in qualsiasi periodo della vita, e nella maggior parte dei casi sono piccoli, tondeggianti, con contorni netti e colore uniforme. Sono formazioni benigne, e l’aumento del loro numero o delle loro dimensioni è un fenomeno naturale. È invece necessario un controllo medico quando si sospetta la presenza di un melanoma (tumore maligno), che è invece una degenerazione dei melanociti: presenta bordi frastagliati, colore non uniforme e un diametro superiore a 5 mm.
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Salute & Benessere
Come difendersi dal freddo
Con l’arrivo della stagione fredda, l’organismo, in particolare quello delle persone anziane, diventa più delicato e vulnerabile. Per affrontare in buona salute l’inverno suggeriamo alcuni consigli a base di rimedi naturali e un’alimentazione varia che potenzi il nostro sistema immunitario.
• Il raffreddore: per farlo passare beviamo molta acqua per impedire la disidratazione e mantenere il muco ben fluido. Una o due volte al giorno è ottimo consumare una spremuta di agrumi ricca di vitamina C, addolcita con un cucchiaio di miele che calma le irritazioni della gola. Per aprire il naso chiuso, facciamo delle inalazioni con acqua e qualche goccia di olio essenziale di eucalipto due o tre volte al giorno.
• Il mal di gola: il rimedio migliore è la propoli in estratto glicolico, gocce in vendita in erboristeria. Spruzziamo direttamente in gola una ventina di gocce diluite in acqua.
• La tosse: per eliminarla facilmente, beviamo tutte le sere dopo cena una tisana a base di timo, eucalipto e menta, dolcificata con il miele.
• I geloni: sono noduli pruriginosi e dolorosi, che compaiono sulle mani e sui piedi, legati a problemi di circolazione periferica del sangue ma anche a carenze di vitamine. Per prevenirli consigliamo di consumare frutta e verdura fresche, in particolare gli agrumi ricchi di vitamina C. Evitiamo di scaldare in modo troppo rapido mani e piedi freddi.
• Le mani screpolate: come prima prevenzione evitiamo di farle raffreddare, è bene indossare i guanti ogni volta che si esce di casa. Laviamoci le mani con sapone neutro che non aggredisce la pelle e idratiamole con creme emollienti, le migliori sono quelle che contengono burri di origine vegetale come burro di avogado, di caritè, di cocco, miscelati con olii vegetali come l’olio di germe di grano o di girasole.
Per quanto riguarda l’alimentazione è importante che sia equilibrata. Consumiamo giornalmente frutta, verdura e legumi di stagione, ricchi di vitamine e sali minerali che alzano la temperatura corporea e rinforzano le difese immunitarie. Beviamo molta acqua. Ricordiamoci di mangiare la carne e il pesce, necessari per garantire il giusto apporto di proteine, che sono indispensabili per l’organismo e forniscono calore ed energia.
Fonte: Intrage,it
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Tanto per sapere
Previdenza: servizio civile valido per la pensione
Il servizio civile volontario può essere valido a fini previdenziali, sia nel settore pubblico, sia nel settore privato, così come il servizio di leva. Lo ha comunicato l’Inps il 23 ottobre 2007. I limiti e le modalità per il riconoscimento di questo periodo nel calcolo della pensione, sono definiti dalla legge. Per i ragazzi che sono stati volontari dopo il 1° gennaio 2006, il versamento dei contributi è a totale carico del Fondo nazionale per il servizio civile. Perciò il riconoscimento c’è nel momento in cui è costituita una posizione assicurativa. Per i periodi precedenti invece, valgono le stesse regole della leva obbligatoria. Il servizio civile, cioè, è accreditato come contribuzione figurativa: questa viene riconosciuta a titolo gratuito, senza alcun onere a carico del lavoratore, per i periodi durante i quali egli non può svolgere il proprio normale lavoro, come ad esempio l’assenza per maternità o malattia, la disoccupazione indennizzata, la cassa integrazione, la mobilità e l’aspettativa per cariche politico-sindacali.
Fonte: Intrage.it 30.10.2007

Affido: mediazione familiare per tutelare i minori
Fare in modo che i coniugi, in via di separazione o divorzio, con l’aiuto di alcuni esperti, raggiungano un accordo sui figli che sia in grado di tutelare l’interesse morale e materiale dei minori. Con questo obiettivo è stato introdotto anche in Italia l’istituto della mediazione familiare. Il giudice cioè, in base all’articolo numero 155-sexies della legge sull’affidamento condiviso, può chiedere alla coppia d’incontrarsi in un ambiente neutro, non per riconciliarsi ma per trovare un accordo pacifico nell’interesse dei figli. I genitori sono aiutati in questa fase da avvocati e psicologi. Prima di emanare dei provvedimenti anche provvisori inoltre, il giudice può chiedere di ascoltare i minori coinvolti nella separazione. Il servizio di mediazione familiare può essere svolto da organizzazioni senza scopo di lucro, asl territoriali, consultori, cooperative sociali, centri per la famiglia o anche studi legali.
Fonte: Intrage.it 30.10.2007

Assicurati. Polizza anti scippo
Nelle polizze assicurative contro i rischi di furto nelle abitazioni possono essere automaticamente previste più formule di garanzia. Una di queste riguarda anche, per esempio, lo scippo e la rapina che si verifichino fuori casa. In questi casi nella polizza vengono indicate le somme garantite per questi rischi: in genera dai 500 ai mille euro. Il premio assicurativo per questa coperura rientra in quello globale del contratto. Nelle polizze che non comtemplano questo rischio c'è la possibilità di includerlo indicando la somma massima garantia che può arrivare, per ipotesi, anche a 5 o 10 mila euro
Fonte: La Stampa
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Web & Pc - Hi Tech
Chiamate gratis dal cellulare Skype+3
Skype, società del gruppo eBay, e il gruppo di telefonia 3 hanno lanciato oggi un cellulare - 3 Skypephone - che permette agli attuali 246 milioni di utenti Skype di telefonarsi e di mandarsi sms via Internet gratuitamente. Una notizia che rischia di essere una rivoluzione per il futuro della telefonia, mobile e non.
Il cellulare in questione è in vendita già da oggi sui siti di Skype e di 3 e dalla prima settimana di novembre in tutti i negozi al prezzo di 99 euro oppure a 0 euro con il comodato con 3. Il videofonino 3G (che vedete in foto) è dotato di un tasto per l'accesso alle funzionalità Skype - basate su protocollo VoIP. Nell'abbonamento ci sono 10 ore di telefonate e 600 messaggi di chat con utenti Skype compresi. Il tutto senza bisogno di trovarsi in zone wi-fi ma sfruttando la copertura Umts di 3 (l'85% del territorio nazionale).
Clicca per vedere immagine: http://vitadigitale.corriere.it/calling-thumb.jpg
Fonte: Corriere della Sera
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Curiosando qua e là
Le origini di Halloween
Il termine Halloween deriva dall’inglese "All Hallows' Day" (il giorno di tutti i santi). La tradizione vuole che il giorno non incominci allo scoccare della mezzanotte, bensì qualche ora prima, al tramonto. Dal tramonto del 31 ottobre all’alba del 1° novembre il mondo dei vivi diventa possesso del mondo dei morti.
Le origini di Halloween affondano nella tradizione dei Celti che si stanziarono in Irlanda dopo aver migrato dalle regioni del Nord della Francia e dalle zone intorno alla foce del Reno. Nella notte fra il 31 di ottobre e il 1° novembre gli antichi Celti d’Irlanda, dopo aver spento tutti i fuochi, festeggiavano Samhain o Samhuin, il sopraggiungere dell’inverno, con una processione.
I membri di ciascuna famiglia o clan si recavano sulla collina di Tlachtga dove l’alto sacerdote dei Druidi aveva allestito un grande fuoco e lì accendevano le proprie torce. Queste ultime, alimentate dal fuoco sacro e simbolo del focolare domestico, venivano poi riportate nei villaggi dove sarebbero rimaste accese per tutto l’anno. In questa notte incantata il confine tra il mondo terreno e ultraterreno era molto sottile, gli spiriti vagavano sulla terra e si divertivano insieme agli uomini. Poiché si credeva che i morti tornavano a trovare i loro cari, per accoglierli si usava lasciare le porte aperte e cibo pronto, affinché potessero saziarsi.
Questa festa gioiosa fu adottata poi dalla Chiesa per celebrare i tutti i santi della tradizione cristiana: aveva così origine la festività di Ognissanti. L'antico rito pagano dei Celti iniziava così il suo viaggio nel mondo vestito di spiritualità cristiana e mescolandosi alle tradizioni locali.
Fonte: Intrage.it

Festa dei Morti: storia, religione e antichi riti
Il giorno dei morti è il giorno che la Chiesa cattolica dedica alla commemorazione dei defunti. La festa ha origini antiche, che uniscono paesi lontani per epoche e distanze. La nascita della festività e, soprattutto, il fatto che i festeggiamenti cadano il 2 novembre, non sono casuali.
Civiltà antichissime celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio di cui parla la Genesi, il Diluvio per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre.
La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio aveva distrutto, per esorcizzare la paura di nuovi eventi simili. Da qui in poi la storia, che è ovviamente sospesa tra religione e leggenda, diventa più chiara.
Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove l’unico comune denominatore è consolare le anime dei defunti perché siano propizie per i vivi.
La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre.
In epoca cristiana, queste tradizione erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835 Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 Maggio al 1 novembre, pensando in questo modo di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo abate di Cluny aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi ci si mascherava da santi, da angeli e diavoli e si accendevano falò.
Fonte: Intrage.it

La celebrazione di Ognissanti
Già la cristianità primitiva era solita celebrare feste in onore dei Santi: i primi resoconti scritti risalgono a Tertulliano e a Gregorio di Nizza (223-395 d.C.), ma solo le pagine scritte da Sant’ Ephraem, morto nel 373 d.C., danno una sicura testimonianza della "festa celebrata in onore dei martiri della terra" il giorno 13 maggio.
La festa, dunque, nacque nel nord Europa e giunse a Roma il 13 Maggio del 609 d.C., quando Papa Bonifacio IV dedicò il Pantheon di Roma alla Vergine Maria e a tutti i martiri.
Le ragioni dello spostamento della data al primo novembre non sono certe: sembra che fin dall’ 800 d.c. Alcuino, consigliere di Carlo Magno, decise di stabilire la santissima solennità di tutti i santi in questa data e di celebrarla con una festa di tre giorni. In questo modo, la Chiesa voleva cristianizzare la festa pagana del Capo d'anno del popolo Celtico, che cadeva ai primi di novembre.
Nel tentativo di far perdere significato ai riti legati alla festa di Samhain, nell'anno 835 Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i Santi del Paradiso, dal 13 Maggio al primo Novembre, come avveniva già da tempo in Francia. Lo stesso Papa Gregorio III fece costruire all'interno della Basilica Vaticana la cappella di Ognissanti. In inglese la festa di "Ognissanti" si chiama "All Hallows' Day"; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow' Eve. Queste parole si sono trasformate prima in "Hallows' Even", e da lì ad Halloween il passo è stato breve. Nonostante i tentativi della Chiesa Cristiana di eliminare i riti pagani, Halloween è rimasta una festa legata al mistero, alla magia, al mondo delle streghe e degli spiriti.
La stretta associazione con la commemorazione dei defunti, celebrata il giorno successivo, fu istituita solo nel 998 d.C.: si pensava che i morti entrassero in comunicazione coi vivi. Così, l’abate Odilone di Cluny diede disposizioni per celebrare il rito dei defunti a partire dal vespro del primo Novembre. Il giorno seguente era invece commemorato con un'Eucarestia offerta al Signore, "pro requie omnium defunctorum", un'usanza che ben presto si diffuse in tutta l'Europa cristiana e che fu ufficialmente istituzionalizzata da Papa Gregorio IV. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, che rese obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d'Occidente, per celebrare la comunione tra la Chiesa gloriosa e la Chiesa ancora pellegrinante e sofferente.
Il 1 giugno 1949, la Costituzione italiana inserisce il giorno di Ognissanti tra quelli considerati "festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici".
Come l’Italia, anche l’Austria, il Belgio, la Germania, la Spagna, la Francia, la Grecia, il Lussemburgo e il Portogallo hanno istituito ufficialmente questa celebrazione.
Fonte: Intrage.it
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Curiosità dal mondo
Ragazza respinge spasimante 77enne, lui la denuncia
(29/10/2007) scritto da collaboratrice - Tratto da: Tiscali.it
Rolf Eden, un playboy tedesco di 77 anni, ha sporto denuncia contro una ragazza di 19 anni colpevole, a suo dire, di avergli rifilato il classico due di picche. Secondo quanto riportato sulla testata Der Spiegel, l'attempato dongiovanni avrebbe accusato la giovane donna di discriminazione.
Quando si è dichiarato, infatti, la 19enne lo ha respinto adducendo come obiezione l'avanzata età dell'ammiratore. "Sono rimasto malissimo - ha raccontato Eden ai giornalisti - nessuna donna me l'aveva mai detto". E c'è chi direbbe: "C'è una prima volta per tutto".
Ma lui, convinto di esser stato discriminato, ma soprattutto di aver diritto a vivere quella storia d'amore già vissuta nella propria mente, contrattacca: "Ci sono leggi contro la discriminazione". La giovane, riportava il giornale tedesco, avrebbe resistito al fascino del vegliardo nonostante lo stesso le avesse offerto dello champagne e suonato per lei il pianoforte. Eden attende ora che un giudice esprima un verdetto a lui favorevole.
Fonte: Sordionline.com

Preside proibisce messa, studenti la fanno da soli
(29/10/2007) scritto da collaboratrice - Tratto da: Tiscali.it
La preside dell'istituto ha negato la celebrazione della messa per l'inaugurazione dell'anno scolastico e gli studenti disertano per un giorno la scuola, organizzando la messa per conto proprio e partecipandovi in oltre 500. L'episodio - riportato oggi sulle pagine del quotidiano 'Avvenire' - è accaduto al liceo scientifico Battaglini di Taranto.
Secondo il racconto degli studenti, la preside avrebbe dapprima accolto e poi respinto la richiesta degli studenti di celebrare una messa per inaugurare l'anno scolastico, come accadeva da decenni al "Battaglini". La messa, riferiscono sempre gli studenti, doveva essere anche l'occasione per ricordare l'ex preside dell'istituto Cosimo Lovelli, morto la scorsa estate.
Di fronte al rifiuto del dirigente scolastico, gli studenti hanno contattato il parroco della chiesa di San Pasquale e hanno partecipato in massa alla funzione religiosa, disertando le aule.
Fonte: Sordionline.com

Finge di esser morto ma al suo funerale va solo la madre
Inscena il proprio funerale, con l'intento di vedere quanti dei cosiddetti amici si presenteranno a dargli l'ultimo saluto, ma scopre che l'unica persona a cui importasse un poco di lui è la madre. L'autore dell'insolita iniziativa è Amir Vehabovic, un 45enne residente a Gradiska, località situata nel nord della Bosnia.
L'uomo, stando a quanto pubblicato su Ananova, si è finto morto per vedere come la gente l'avrebbe presa. Quando solo la vecchia mamma si è presentata per le esequie Amir è andato su tutte le furie: presa una penna in mano, ha scritto alle 45 persone che erano state invitate per mandarle tutte al cordialmente al diavolo.
Dopo essersi lamentato delle spese sostenute per organizzare quel finto trapasso Vehabovic ha chiuso la lettera dicendo: "Pensavo che molti di più di voi, i cosiddetti amici, si sarebbero presentati per darmi un ultimo. Ora si capisce su chi posso fare veramente conto".

Scusi dov'è il bagno?

Qual è il posto più strano dove si può mangiare? Sospesi per aria, seduti su un blocco di ghiaccio a meno 3 gradi o nella casa di Dracula? A voi l’ardua sentenza. Non prima di aver visto la nostra fotogallery con i ristoranti più strani del mondo.
Queste due signorine contrariamente a quello che si potrebbe pensare non sono in bagno ma al ristorante. L’arredamento non lascia dubbi il tema di questo locale taiwanese è la toilette. Qui non esistono piatti e scodelle, ma vasche e lavabi in miniatura, dove vengono serviti piatti tipici della cucina locale. E si può anche prendere soltanto un gelato da passeggio, ma al posto del cono o della vaschetta viene servito in contenitori di plastica a forma di WC.
Clicca per vedere foto:http://www.focus.it/_allegati/144927.JPG
Fonte: Focus.it
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Mondo dei Sordi
La lingua gestuale divide le associazioni tra chi la promuove e chi la contesta
Il ministro della Solidarietà favorevole: "Va riconosciuta, si tratta di un'opportunità"
Sordomuti, la guerra dei segni
"Sono utili". "No sono un ghetto"

di CINZIA SASSO

FIRENZE - L'appuntamento è alla pasticceria di via Marconi, Francesca ha le sneakers argento, il pullover corto, i capelli neri sulle spalle. Sotto, ma le nasconde solo adesso, che ha 17 anni, ha le protesi per poter sentire: racconta la sua vita di bambina - alta, magra, bella e anche sorda, sì - i suoi sogni, i suoi desideri. Qualche volta chiede "come?", tu ripeti e lei risponde. Con le parole, non con i segni. È l'unica lingua che ha imparato: quella dei segni, lei, non la conosce. Eppure in Parlamento ci sono dieci proposte di legge, avanzate dai gruppi più diversi, che rivendicano, anche per lei, il diritto di veder riconosciuta quella, la LIS, come la sua lingua naturale.
Dietro Francesca e tutti quelli come lei si combatte una guerra tra due correnti: tra chi rivendica quasi con orgoglio la diversità e vuole vederla riconosciuta e rispettata, e chi dice che i sordi possono parlare e che dunque bisogna aiutarli a farlo per essere uguali, non diversi. Da una parte l'Ens, l'Ente Nazionale Sordi; dall'altra la Fiadda, Federazione famiglie audiolesi.
Felici, i primi, delle dichiarazioni del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ha annunciato una legge "che riconosca il linguaggio dei segni come lingua a tutti gli effetti"; disperati i secondi, che in quella legge vedono il ghetto. E se l'Ens, orgogliosamente, annuncia "La Pasqua del sordo" e invita tutti il primo aprile a Salerno; se organizza "il sit in del silenzio" all'insegna dello slogan "vogliamo essere chiamati sordi e basta"; se condanna la genetica "che mira all'eliminazione delle persone sorde dalla razza umana", quegli altri spiegano: "Abbiamo lottato per dare la parola ai nostri figli e per dare loro una vita senza barriere. Vogliamo il diritto alla cura, all'istruzione, al lavoro; non vogliamo fare parte di una minoranza culturale e lingustica, non vogliamo che i nostri bambini abbiano bisogno di un interprete per comunicare col mondo".
In via delle Porte Nuove, a Firenze, ha sede il Cro, Centro Rieducazione Ortofonica, e lì ogni giorno decine di bambini sordi vanno a scuola di logopedia per imparare a parlare. Oggi c'è anche Massimo Morganti, 50 anni, cassiere in banca, due figli e una moglie, nessuno ipo-udente. Racconta: "Io per fortuna ero un rompiscatole, e quando mi hanno chiuso in istituto non smettevo di piangere. Così mia madre mi ha portato qui e ho imparato a muovere le corde vocali". Lo prendono in giro: sarà anche nato sordo, ma adesso non smette mai di parlare. Alessandra, mamma di Francesca, 7 anni, dice: "A sette mesi emetteva solo dei suoni, come un animale. Mi chiedevo: mi chiamerà mai mamma?". La chiama mamma eccome, ora; e non è la sola parola che dice. Giuseppe Gitti, che dirige il centro e che insegna all'università, spiega che quello che ha cambiato la prospettiva sono "le protesi acustiche e la cultura dell'integrazione".
Gitti ha lavorato con don Milani a Barbiana, poi a lungo in un istituto per sordi, e proprio lì ha deciso che avrebbe dovuto inventare qualcosa di diverso. Il risultato, ad esempio, è Francesca. Che fa la quarta liceo scientifico dai Salesiani e che racconta: "Dopo vorrei fare qualcosa nella moda, disegno vestiti da quando ero bambina. Ma magari prima mi laureo in architettura". Parla del futuro, il passato non importa. Il passato è passato, no?
Era il giugno del '90; aveva sei mesi e, ricorda adesso Lorena, sua madre, quel vestitino bianco con i papaveri rossi: "Battevo le mani e vedevo che non si girava". Pochi mesi dopo una diagnosi confermerà i dubbi: Francesca è sorda. Sordità bilaterale profonda. Lorena: "È stato un colpo: senti una voragine che ti inghiotte. La prima immagine è stata la mia bambina che parlava a gesti, come i sordomuti del mio paese". Sono passati diciassette anni - di protesi, logopedia, fatiche, angosce - ma non è andata così: Francesca parla. Come tutti, è andata alla scuola pubblica; ha preso il certificato al British, in camera ha le coppe vinte con la squadra di sci e la sciarpa dei Viola, quella che mette per tifare con gli amici allo stadio.
Alle parole di Ferrero, Lorena salta su: "Se mia figlia avesse imparato a muovere le mani, non sarebbe la ragazza che è. Sarebbe come i sordi del mio paese: isolata, emarginata, uguale solo a quelli come lei. E diversa da tutti gli altri". Francesca a 9 mesi ha messo la protesi e fino ai 9 anni, ogni giorno, il suo dopo-scuola è stata un'ora di logopedia. Poi il lavoro a casa, giochi con la mamma: gli oggetti in una mano, il loro nome pronunciato con chiarezza. Alle elementari aveva un'insegnante di sostegno: "Poverina - racconta adesso - mi coccolava in continuazione. Come fossi scema". Imparare a sentire e a parlare è stato faticoso: "Adesso quello che non capisco bene è la tivù: è come se sentissi quella dei vicini tenuta a volume troppo alto, ma il professore che spiega filosofia non è un problema".
Anche loro, i Pulcinelli, scoperta la sordità si sono trovati di fronte al bivio: imparare comunque a parlare oppure scegliere la lingua dei segni? "Che voleva dire: aiutare mia figlia a vivere nel mondo di tutti o spingerla nel ghetto?". Di là Francesca chiacchiera con la sua migliore amica; il sabato va al pub con la compagnia; tra due anni sarà all'università; poi cercherà un lavoro. Come tutti i ragazzi della sua età.
(29 marzo 2007) - La Repubblica.it
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Relax
Barzellette
Per Natale, Giorgio regala a Maria, un ferro da stiro. Maria dopo averlo usato lo appoggia vicino al telefono. Il giorno dopo, Giorgio, esce con tutte e due le orecchie piene di vesciche e incontra un amico. L'amico, perplesso, chiede:"Giorgio, ma che ti è successo alle orecchie?". Giorgio, sofferente, risponde:"Mia moglie,ieri, ha lasciato il ferro da stiro acceso vicino al telefono; telefona un tizio e io, per sbaglio, prendo il ferro da stiro e me lo metto accanto all'orecchio. Che male!". L'amico:"Si, ma l'altro orecchio?". Giorgio risponde:"Che dire... quello scemo ha ritelefonato!".

Una bella donna passa lungo un viale del parco. Ha in braccio un
cagnolino e lo accarezza teneramente. Le si avvicina un giovanotto
scanzonato e le dice con sicurezza: "Che bella bestia! Mi
piacerebbe molto essere al suo posto!"
E lei, fredda: "Sto portandolo dal veterinario per farlo castrare!"

Qui giace mia moglie; lasciatela giacere! Ora riposa, e cosi' anch'io.

A Roma l'azienda dei trasporti pubblici si chiama ATAC.
Significa Arrivo Tardi A Casa.

Una suora mentre e' in viaggio rimane in panne con l'auto. Si incammina e a un certo punto trova un convento, e chiede di essere ospitata per la notte. Durante la notte il frate che le aveva aperto il portone si introduce nella sua stanza e passano insieme una notte di fuoco. Il giorno dopo la suora va via, ma non dimentica l'esperienza vissuta. Dopo alcuni mesi, desiderosa di fare un po' di sesso, fa finta di essere rimasta di nuovo in panne con l'auto e bussa alla porta del convento: "Buongiorno, sono rimasta in panne con l'auto, e' gia' successo un'altra volta e mi ha ospitato un frate alto e biondo".
Il frate che le ha aperto e' pero' un altro: "Mi dispiace, ma in questo convento siamo tutti alti e biondi".
La suora: "Il frate che mi ha aperto aveva la barba".
Il frate: "Mi dispiace ma in questo convento tutti abbiamo la barba".
La suora: "Senta, il frate che mi ha aperto aveva un cazzo lungo 28 cm".
E il frate allora: "Ah, quello e' padre Gesualdo, di 28 ce n'e' uno, tutti gli altri ne han 31".

Un tizio va dall'oculista che gli dice: "Lei la deve smettere di masturbarsi!".
"Perche' seno' diventero' cieco?".
""No, e' che state sconvolgendo tutti gli altri pazienti nella sala d'aspetto!".

Un impiegato pubblico trova, dietro un polveroso faldone, una bella lampada di ottone, e pensa che starebbe bene sulla sua scrivania. La porta nel suo stanzino e comincia a lucidarla. Come al solito esce il genio dei 3 desideri. L'impiegato non e' convinto e per prova chiede un cappuccino, zuccherato al punto giusto, con panna e cornetto. Poooof! Ecco il cappuccino compare sul suo tavolo. Allora decide di lanciarsi in un desiderio piu' concreto: "Voglio andare in un'isola tropicale piena di ninfomani!". Poooof! E si trova sull'isola tropicale, piena di signore e signorine molto assatanate. Al che esprime il terzo desiderio: "Voglio smettere di lavorare per tutta la vita!". Poooof! E si ritrova alla sua scrivania.
Ma davvero ?
Sedici denunciati dopo l'irruzione dei militari in una villa bunker nel Barese
La "soffiata" dalle consorti, stufe delle perdite dei mariti al tavolo verde
Giocatori d'azzardo traditi dalle mogli
blitz dei carabinieri in una bisca clandestina

BARI - Stufe di essere lasciate sole a casa, ma soprattutto di vedere i loro mariti dilapidare cifre pazzesche al tavolo verde, le mogli di un gruppo di accaniti giocatori d'azzardo si sono rivolte ai carabinieri. E hanno ottenuto la chiusura di una bisca clandestina realizzata all'interno di una villa sulla strada provinciale che collega Molfetta a Terlizzi, in Puglia.
Il blitz dei militari, messo in moto dalla "soffiata" delle signore, ha portato alla denuncia a piede libero di sedici persone di età compresa tra i 45 e i 50 anni, tutte originarie della provincia di Bari. Tra loro anche nove con precedenti penali. All'interno di una villa-bunker controllata da un sistema di telecamere a circuito chiuso, protetta da una porta blindata e mimetizzata con l'innocua insegna "Circolo ricreativo delle bocce" tutto si faceva tranne che giocare a palle e pallini.
Quando hanno fatto irruzione, i carabinieri hanno trovato i sedici giocatori impegnati al baccarà; qualcuno di loro ha persino cercato di nascondersi in armadi a muro. Oltre alla villa, i carabinieri hanno sequestrato diciotto mazzi di carte tra "napoletane" e "francesi", due panni verdi da gioco e alcuni quaderni in cui erano annotate le vincite e le perdite di ciascun giocatore.
Fonte: La Repubblica.it 30.10.2007

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