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Mela mangio
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Mela mangio
È un frutto buono, fa bene, sazia senza appesantire. L’autunno è il periodo propizio per gustare il sapore e la fragranza di questo ottimo alleato della salute.
La mela piace agli italiani, che ne mangiano più di 20 chili a testa l’anno. Non perché una al giorno leva il medico di torno, ma perché fa bene. Tanto che tra i suoi sostenitori vi sono proprio loro, i camici bianchi.
La mela c’è tutto l’anno, grazie all’efficienza delle tecniche di conservazione. Ma è tra settembre e novembre che si può gustarla fresca, per coglierne appieno tutti i pregi.
Una al giorno
La mela è sempre stata considerata molto salutare dalla saggezza popolare: una reputazione, questa, confermata dalla ricerca scientifica. Ecco, per gli esperti del ramo, le sue principali virtù.
Sazia, ma apporta poche calorie e, perciò, non fa ingrassare. La polpa è ricca di pectine, fibre solubili che si addensano e trattengono acqua, creando un gel che rallenta l’assorbimento sia dei carboidrati semplici (fruttosio e glucosio), sia degli amidi e dei grassi. Un pomo grosso come una palla da tennis pesa circa un etto e mezzo e fornisce una settantina di calorie; uno più corposo, da due etti e mezzo, 100-120 calorie.
La capacità saziante e la sobrietà calorica si fanno apprezzare anche in cucina: la mela entra in molti piatti ai quali conferisce gusto, leggerezza e digeribilità. Senza contare la versione cotta o al forno, ideale per chi soffre di acidità di stomaco o di problemi digestivi.
Le pectine, insieme alla lignina e alla cellulosa della buccia, regolano inoltre le funzioni dell’intestino, combattendo la stipsi, e lo aiutano a tenere alla larga coliti e diarree.
L’azione modulatrice delle fibre e il fatto che più della metà degli zuccheri sia costituita dal fruttosio, che non fa innalzare la glicemia del sangue come il glucosio, rende la mela adatta ai diabetici, agli obesi, a chi ha il colesterolo alto.
Mangiare un pomo mette alla frusta sia i denti, sia i muscoli della masticazione: un lavoro che favorisce l’igiene orale e mantiene sane le gengive.
Per l’alta percentuale d’acqua, in media l’85 per cento del peso di un frutto maturo, la mela (e anche il succo) è rinfrescante, reidratante, diuretica.
Le vitamine (C e, in misura minore, A e B), i sali minerali (fosforo, calcio, ferro, potassio) e alcuni antiossidanti (polifenoli, acido caffeico e clorogenico) accrescono le difese contro la tosse e il raffreddore, e rallentano l’invecchiamento dei tessuti, in particolare della pelle. Il potassio, poi, contrasta l’azione del sodio che, se eccessivo, tende a favorire il rialzo della pressione arteriosa.
Un regolare consumo di mele, secondo uno studio di istituti (italiani e non) per la lotta ai tumori, avrebbe positivi effetti contro il cancro. Per un’indagine dell’università olandese di Utrecht, abbatterebbe di oltre il 50% il rischio di ammalarsi d’asma.
Prova freschezza
La mela dà il meglio quando è fresca, giacché la conservazione ne riduce il valore salutistico. Come si capisce se è quasi di giornata o se è stata abilmente immagazzinata, mantenendosi croccante, anche a diversi mesi dalla raccolta? Bisogna fare attenzione alla compattezza: tagliandola col coltello, la polpa deve quasi sfrigolare. È la prova freschezza.
In casa, i pomi possono essere conservati per diversi giorni in un ambiente aerato e non caldo, togliendo quelli che marciscono, perché intaccano gli esemplari sani.
IL POMO DÀ I NUMERI
Acqua 128 g - Fibre 3 g - Carboidrati 16-19 g - Grassi 0,1 g - Proteine 0,3 g - Sali minerali 150 mg
Vitamina C 6-8 mg - Energia 68-70 calorie
valori si riferiscono a un etto e mezzo di prodotto.
Fonte: Famiglia Cristiana
Fonte:
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