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Tanto per sapere del 5.10.2008
Consumatori:rimborsi per bollette energia gonfiate
Rimborsi automatici per le bollette dell’energia elettrica gonfiate per addebiti causati da variazioni contrattuali. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas spiega in un comunicato che gli utenti, danneggiati da eventuali rincari di contributi pagati per variazioni dei contratti di fornitura, non dovranno fare esplicita richiesta di rimborso, ma saranno automaticamente risarciti dalle imprese di distribuzione dell’energia elettrica. L’aumento delle tariffe era lecito da parte delle compagnie fino al 31 dicembre 2007: da quest’anno infatti l’eventuale messa a norma delle forniture esistenti deve essere effettuata dai distributori senza nessun onere a carico degli utenti. Questo perché nelle tariffe 2008 sono già compresi i costi di tale intervento.
Fonte: Intrage.it 4.10.2008
Previdenza e assistenza
Ecco il prestito ai pensionati
Le regole da seguire per ottenere la cessione del quinto della pensione. Le rate, trattenute direttamente dall’Inps.
I pensionati possono contrarre con banche o intermediari finanziari prestiti da estinguersi con la cessione di quote della pensione, fino a un quinto del suo importo. È l’Inps che provvede a pagare le rate, trattenendole direttamente dalla pensione. Lo ha stabilito la Legge numero 80/2005, estendendo anche ai pensionati, pubblici e privati, la particolare forma di cessione del credito, nota come "cessione del quinto dello stipendio".
La norma ha, però, previsto specifiche condizioni: i prestiti non possono avere durata superiore a dieci anni e devono essere garantiti da un’assicurazione sulla vita che renda sicuro il recupero in caso di decesso del pensionato. La Finanziaria 2006, inoltre, ha introdotto il principio della salvaguardia del trattamento minimo, in base al quale nella cessione deve essere fatto salvo l’importo corrispondente al trattamento minimo.
Possono essere oggetto di cessione tutti i trattamenti pensionistici, anche se liquidati in via provvisoria, con l’esclusione di alcuni tipi di prestazione, come: pensioni e assegni sociali, trattamenti di invalidità civile, pensioni ai superstiti corrisposte a più contitolari...
La quota cedibile è pari a un quinto del trattamento pensionistico, calcolato al netto delle ritenute fiscali. Dall’importo della pensione sono detratti anche tutti i conguagli a debito in corso di recupero (rate di ricongiunzione, indebiti...). Nel caso di titolarità di più pensioni, si considera la somma dei trattamenti medesimi. Come già ricordato, la differenza tra l’importo della pensione e la quota da trattenere non può essere inferiore all’importo del trattamento minimo in vigore, fissato, per il 2008, in 443,12 euro. In caso contrario, la quota cedibile è ridotta fino a garantire l’importo minimo.
Prima di stipulare un contratto di cessione, il pensionato deve richiedere all’Istituto previdenziale la comunicazione di cedibilità. Tale comunicazione, che indica l’importo della quota cedibile, va esibita alla banca o alla finanziaria con la quale si intende contrarre il prestito.
Dopo aver stipulato il contratto di cessione, questo deve essere notificato alla sede Inps, la quale, entro il terzo mese successivo alla data di notifica, avvia il recupero delle rate sulla pensione. Eventuali rate già scadute sono recuperate con l’applicazione di una ritenuta aggiuntiva mensile sulla pensione.
Durante la fase istruttoria, l’Inps, a tutela del pensionato, accerta che la banca o l’intermediario finanziario sia in possesso dei requisiti previsti dalla legge e abbia presentato all’Istituto la richiesta di accreditamento, e verifica che il tasso d’interesse applicato al prestito non superi la soglia dei tassi d’usura.
Fonte: Famiglia Cristiana
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