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Lettera aperta a Luigi Bove
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Lettera aperta a Luigi Bove
Cernusco S.N., 24/10/20’08
Lettera aperta a Luigi Bove e al bando le polemiche
Innanzi tutto faccio presente di aver avuto stretti rapporti di collaborazione con l’ex direttore di “Vespino”, quando il giornale era il più letto e seguito dai sordi fra le testate di categoria. Ebbi anche l’opportunità, allora, di ospitare a casa mia, nel milanese, sia Bove, sia il suo e mio amico e collega Technical Delegate nel CISS, io per la Lotta, lui per il calcio, Marzio Zanatta. Quest’ultimo poi prese una strada di contrasto per una questione di dirigenza sportiva nella FISD, ma se avesse fatto buon viso al cattivo gioco da lui contestato, credo che avrebbe potuto imporsi in breve tempo, invece che finire i suoi giorni su una strada, solo e isolato da tutti, ma rimpianto assai da me.
La politica, anche quella del nostro Ente, si costruisce con la ragione e la determinazione, non con le sommosse di alcuni che dopo avere sbafato, sputano nel piatto dove hanno mangiato..
Questo discorso dovrebbe valere ancora di più per Luigi Mario Bove, al quale indirizzo senza acredine, ma con rincrescimento per i fatti da lui promossi, questa lettera aperta di contrarietà per la forma ed il puntiglio senza porsi obiettivi concreti, ma solo denigratori, della sua campagna elettorale.
Partiamo dall’inizio, sette anni fa, quando i disguidi – non al singolare!- erano preventivabili, ma sottovalutati: l’indirizzo dell’ENS provinciale capitolino era allora lo, stesso in Via Gregorio VII 120, della Sede Centrale ENS che aveva concesso ospitalità alla Sezione provinciale. Anche a Milano, via Boscovich, 38, sono capitati e capitano oggi tanti quiproquo, fra ENS provinciale e regionale che hanno identico recapito, ma non veniamo a singolar tenzone in tribunale - dove hanno invece sentenziato frettolosamente me per questioni ordinarie con ALFA /FIADDA, che ora godono delle nostre insulse dispute interne, “tribunalizzate” per quisquille non estinguibili alla prima superficiale sentenza, senza approfondire il contenzioso.
Bove al Congresso elettivo, in due minuti allargati come per tutti i candidati, non ha elencato i suoi conclamati progetti di, “rispettare le regole” e “recuperare i sordi allontanatisi”, esibiti telematicamnente tramite campagna elettorale fuori ordinanza, insieme al giudizio monocratico – di un unico giudice tutt’altro che imparziale – ma ai 222 presenti a Forte Village e che avrebbero votato per lui o per Ida Collu, ha esibito solo impaccio, non esponendo alcunché e cercando polemiche a oltranza, per cui il presidente dell’assemblea lo ha richiamato, ed anche chi aveva intenzione di dare il suo voto a Bove, - a parete i soli 13 che non hanno trovato alternative e i 25 che hanno puntato su scheda bianca, ha costatato la bocciatura senza appello del candidato su cui inizialmente contavano.
Ma la forza dell’ENS sta nell’unità di tutti i sordi, anche quelli con opinioni diverse.
Ora auspico un esame di coscienza da parte di Luigi Mario Bove e di coloro che avventatamente avevano sparato all’impazzata sulla presidente politicamente più preparata che l’Italia “silenziosa abbia mai avuto.
Marco Lué
Fonte: ``
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