Nella foto: gli operatori e i dirigenti OPA, i docenti R. Petrone e E. Ermini, il presidente ENS Cav. A. Varini
IL DUOMO DI PISA PARLA LIS
Il 9 marzo alle ore 12 presso la sala consiliare dell’Opera della Primaziale Pisana sono stati consegnati ad alcuni dipendenti gli attestati di partecipazione al corso di apprendimento base della Lingua dei Segni Italiana.
Il progetto di formazione TURISMO ACCESSIBILE CON LA LINGUA DEI SEGNI è stato proposto dal presidente dell’ENS di Pisa a tutti gli operatori interessati a offrire un servizio per la comunicazione a misura delle persone sorde. L’Opera della Primaziale ha accolto con grande entusiasmo questa iniziativa per offrire un nuovo modello di turismo attraverso un servizio di fruibilità delle opere anche alle persone sorde.
Nella provincia di Pisa non conosciamo il numero esatto delle persone sorde, tuttavia all’ENS di Pisa risultano tesserati 150 sordi, mentre in Italia si stima siano circa 60.000. Ancora troppo spesso le persone sorde risultano escluse dai principali servizi sociali, perché la sordità non si vede e diventa riconoscibile solo al momento che sorge l’esigenza di comunicare.
Mediante la realizzazione di questo progetto l’Opera della Primaziale con l’alta professionalità dei docenti madrelingua LIS ha intrapreso un’azione efficace per offrire ai cittadini sordi un modello di turismo accessibile, nell’intento di garantire loro pari opportunità alla fruizione dei monumenti. I dipendenti che hanno aderito con molto entusiasmo e serietà all’iniziativa sono stati formati con particolare attenzione all’apprendimento delle tecniche di comunicazione visivo-gestuale, oltre a una seria e coerente opera di sensibilizzazione alle tematiche sociali, educative e culturali della comunità dei sordi, per una corretta interazione in Lingua dei Segni Italiana.
La “classe” di studenti ha avuto l’opportunità di conoscere la realtà dei sordi, la loro forte identità, la loro consapevole esigenza di autonomia che può compiersi solo integrando e diffondendo sempre di più la conoscenza della loro lingua nella comunità italiana, per ovviare all’unico svantaggio che li riguarda: la comunicazione con il mondo degli udenti attraverso una lingua non vocale, la LIS.
A seguito di questa esperienza molto positiva l’Opera della Primaziale Pisana sta valutando la possibilità di continuare a collaborare con l’ENS per la realizzazione di ulteriori progetti che potranno contribuire a una garanzia di accessibilità all’informazione sempre più ampia.
Brevi cenni storici:
Quei rapidi movimenti delle mani, i segni, sono una vera e propria lingua, con una grammatica e una sintassi, sia pure diverse da quelle delle lingue vocali. Risalgono alla fine degli anni Cinquanta i primi studi in USA che dimostrarono, grazie alle ricerche di William Stokoe, che la Lingua dei segni Americana (ASL) aveva le stesse caratteristiche linguistiche delle lingue vocali; mentre in Italia abbiamo dovuto aspettare la fine degli anni Settanta con gli studi di Virginia Volterra sulla Lingua dei Segni Italiana (LIS) per arrivare alla stessa conclusione. Analogamente a quanto avviene per le lingue ufficiali, ogni nazione ha una propria lingua dei segni, con ulteriori varietà regionali e addirittura con qualche differenza lessicale nell'ambito della stessa città, dovuta a quanto ancora sopravvive delle diversità linguistiche tra i vari istituti per sordi. Così abbiamo la LIS (Lingua dei segni italiana), l'ASL (America Sign language), il BSL (British Sign Language), la LSF (Langue des Signes Française) e così via. La fonte più antica sui sordi che parlano muovendo le mani è un brano di Platone, ma le prime notizie storiche sull'utilizzazione dei segni nell'educazione dei bambini sordi risalgono al Seicento, quando Pedro Ponce de Leon venne chiamato da un nobile castigliano ad educare i suoi tre figli sordi.
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