.
Casa: ici, patrimoniale, rendite catastali. Che succede ora?
L'Italia è uno dei Paesi con la minor tassazione sui patrimoni e col maggior accanimento del Fisco sul lavoro. Pesa sicuramente in questa scelta la nostra composizione demografica, che vede gli anziani prevalere numericamente, rispetto alle generazioni più giovani. E infatti questa iper-protezione della casa è amata dai politici per i vantaggi elettorali che finora ha comportato: nessuno dimentica il colpo di scena di Berlusconi che, nell'ultimo faccia a faccia televisivo col suo rivale Prodi, nella campagna elettorale del 2006, promise a sorpresa l'abolizione dell'Ici. Ma la tendenza prevalente, oggi, è quella di tornare indietro, almeno parzialmente, e tutti si aspettano che il nuovo governo Monti prenda provvedimenti anche in questo campo. Le ipotesi in campo sono tre. Almeno una ci toccherà di sicuro, ma può darsi anche tutte quante insieme.
1. Patrimoniale: è la classica forma di tassazione sui patrimoni, che però può essere applicata in modo assai vario. Si va da chi propone di colpire solo le grandi ricchezze immobiliari, come le attuali opposizioni, a chi invece intende applicarla a tutti i beni, sia immobiliari che mobiliari (auto, barche, ecc.), come il rettore dell'Università Bocconi, Guido Tabellini, indicato da molti come probabile successore di Tremonti al Ministero dell'economia. Un punto cruciale sarà la franchigia, cioè il tetto oltre il quale si applica la tassazione. Potrebbe essere un milione di euto.
2. Ici: l'ipotesi è di reintrodurre, anche per la prima casa, la tassa che oggi è applicata solo alle abitazioni di lusso ed agli immobili diversi dalla prima casa. È stato stimato che questa mossa contribuirebbe per 3,5 miliardi alla riduzione del debito. Ma bisognerà fare i conti con le decisioni già prese in materia di federalismo fiscale, nell'ambito del quale sono state introdotte, a partire dal 2013, due nuove tasse: l'Imu (Imposta Municipale Unica) e la Res (Rifiuti e Servizi).
3. Rivalutazione rendite catastali: la terza possibilità è quella di rivalutare ulteriormente le rendite catastali, rimaste ancora all'aumento del 5 per cento del 1997. Ciò comporterebbe un aumento generalizzato su tutte le imposte attinenti gli immobili, basate sul valore della rendita catastale.
Legge di stabilità: cosa cambia per lavoratori e famiglie
In data 12 novembre 2011 è stata approvata in via definitiva dal Parlamento la legge di stabilità 2012 (ex legge finanziaria). La legge prevede numerose misure che rispondono in larga parte alle richieste avanzate dalla Comunità Europea per combattere la crisi economica. Le novità che riguardano fisco, lavoro e famiglia vanno dalla tracciabilità dei pagamenti, agli aumenti sulle accise dei carburanti, passando per le modifiche all'apprendistato e alle pensioni. Tutti i contenuti del provvedimento entreranno in vigore dal primo gennaio 2012.
Ecco alcune delle misure previste:
• Tracciabilità: i soggetti con contabilità semplificata e i lavoratori autonomi possono sostituire gli estratti conti bancari alla tenuta delle scritture contabili;
• Carburanti: aumenta l'accisa sulla benzina e il gasolio per gli anni 2012 e 2013;
• Apprendistato: da gennaio 2012 per i contratti di apprendistato stipulati entro il 31 dicembre 2016 viene riconosciuto ai datori di lavoro con aziende fino ad un massimo di 9 lavoratori uno sgravio contributivo del 100 per cento per i primi tre anni;
• Pensioni: uomini e donne andranno in pensione di vecchiaia a 67 anni a partire dal 2026;
• Part-time e telelavoro: semplificato il ricorso al lavoro part-time, favorendo l'uso delle clausole flessibili ed elastiche, che potranno essere stabilite dalle parti individuali; inoltre gli obblighi in materia di assunzioni obbligatorie potranno essere attuati anche usando il telelavoro (ad esempio per lavoratori in mobilità);
• Fondo nuovi nati: proroga fino al 2014 dei prestiti a tassi agevolati previsti dal Fondo di credito per i nuovi nati.
Fonte: Intrage.it 14.11.2011
Europei 2012: Vietato fumare
Agli Europei di calcio 2012 i tifosi fumatori dovranno scegliere: o seguire la squadra del cuore dagli spalti, senza accendere neppure una sigaretta, o restare fuori. Accogliendo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, la Uefa ha infatti vietato il consumo e la vendita di sigarette in tutti gli stadi che ospiteranno le partite, sia negli spazi chiusi sia in quelli aperti, senza eccezione né deroga alcuna. - Fonte: Corriere.it
Fonte:
|
