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Spettabile Segretariato Sociale Rai
Egregio Dott.r Romeo
spettabile Segreteria Promoval
Comprendo che una fiction è una fiction e difficilmente si discosta
,purtroppo, da modelli che vanno per la maggiore e cercano di
capitalizzare le forme che hanno avuto più successo tra quelle
realizzate dalla creatività cinetelevisiva italiana , da nonno Libero a
Tutti pazzi per amore ,passando da infiniti don Matteo,carabinieri,
avvocati e categorie varie .Non poteva mancare il racconto della sordità
,sono state molte le chiavi di presntazione tra le tante ad esempio
quella che è stata pubblicata su La Sicilia :
"Cosa succede quando un sordo e un udente condividono il quotidiano?
Tra situazioni a volte divertenti, a volte poetiche, i protagonisti di
"L'amore è sordo", Giuditta Cambieri e Francesco D'Amico, con
l'amichevole partecipazione di Lorella Cuccarini e Rocco Ciarmoli, per
la regia di Duccio Forzano, in onda oggi alle 24 su Rai1, racconteranno
la realtà di un'esperienza totale di integrazione. "
Purtroppo quel che può valere per innumerevoli tematiche in questo
caso non è ininfluente ,quello che si dice, si fa percepire , il
messaggio che viene veicolato e l'idea che si trasmetteche alla fine
fa grandissimi danni alle persone sorde .Infatti , e non parlo da
critico televisivo ,non entro nel merito del prodotto inteso come lavoro
di tante persone , non entro nel merito della professionalità degli
attori e di tutte le figure professionali coinvolte , sappiamo che in
genere le fiction si ricordano per le storielline o per agganci nella
attualità quotidiana, che prendono spunti da fatti e situazioni
verosimili .In questo caso l'amore sordo che fa il verso all'amore cieco
, diventa un elogio alla LIS , alla lingua dei sordi che non esiste
,come lingua di tutti i sordi .
Il Lis è un linguaggio ,uno strumento ,,certo l'intento della fiction
è altro ,almeno per chi ha scritto la storia , ma alla fine quel che
resta è questo .L'integrazione addirittua "totale" come scritto su
LaSicilia , non è quella delineata nella puntata adndata in onda alcune
ore fa .
Il sordo parla , anche quello totale , nella fiction non si vedono
interpreti e si intende che i 2 giovani ,Francesco e l'amico comunicano
senza l'apporto di mediazione , ma per la maggioranza di chi usa il lis
non è così.
Una fiction è una fiction , e secondo questa verità si saltano molti
passaggi e si danno per scontato troppe cose , cari signori ,non può
esserlo per la disabilità uditiva , si fa a pugni con la situazione
reale concreta che le persone sorde e le famiglie devono affrontare in
questo nostro Paese , trattare un tema così complesso in modo
"poetico/favolistico" fa molto male , fa danni enormi , fermatevi ,e/o
cambiate registro , la parola è quella che ci fa uguali , non riducete a
macchiettismo cose serie , non fraintendetemi ,le persone sorde sono
come tutti gli altri e come tutti amano musica, leggerezza , ridere,
sognare , amare,ironia e autoironia
Però attenzione non rendetevi complici di chi usa il termine
aristotelico "Cofosi" per indicare la disabilità uditiva , vuoldire
"Idiota" ,di chi si ostina a indicare "sordomuto" il sordo ,di chi
parla di cultura Sorda con la S maiuscola e sogna il riconoscimento del
Lis come Lingua identitaria , minoritaria, etnica, appunto di un popolo
,una comunità a parte . Attenzione perchè un tentativo come quello de
L'amore è sordo può avere conseguenze disastrose , ormai da tempo la
situazione dei sordi non è quella rappresentata da chi usa il lis (che
comunque là dove c'è necessità deve essere garantito ,come avviene con
la legge 104).
A volte un bellissimo senso solidaristico mal indirizzato si trasforma
in boomerang e diventa pietismo , non riconoscimento dei diritti della
persona ,e il diritto alla parola è fra quelli primari , la prevenzione
della sordità precoce con screenimg audiologico neonatale ,protesi
acustiche , impianto cocleare , logopedia integrazione,istruzione e
pari opportunità nonchè abbattimento delle barriere comunicazionali
hanno già cambiato il panorama della disabilità uditiva .Inadempianze e
mancanta applicazione delle leggi non possono essere alibi per un
ritorno indietro rispetto alle conquiste acquisite nel nostro Paese .
Da spettatore sordo ho apprezzato tantissimo la sottotitolazione (che
va estesa ,ampliata il più possibile ),quello che mi sento di
aggiungere è una piccola riflessione da non addetto ai lavori ma da
fruitore del mezzo televisivo ,già dalla prima puntata sperimentale,
"pilota" è lodevole la caratterizzazione di alcuni personaggi e bella
espressiva e carica di significato è l'interpretazione di Francesco
D'amico , si fa sentire l'esperienza del regista ,insomma
l'ambientazione e i siti fanno da supporto a una storia che molti
accetteranno come bella ,giovane, spigliata e che farà apparire come
rompi ,conservatori e soliti insoddisfatti se non zavorrati da
fissazioni "ideologiche" chi come il sottoscritto vi legge il rischio
molto pericoloso della rappresentazione fantaghirotica della sordità
con allestimenti televisivi ben lontani da "figli di un Dio minore .
Cordiali saluti
Paolo De Luca Presidente APIC Associazione Portatori Impianto
Cocleare
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